I ticinesi sono tra i più grandi consumatori di farmaci della Svizzera. E, nonostante l’enorme quantitativo di farmaci prescritti dai medici e rimborsati dalle casse malati, sono sempre più diffusi i prodotti da banco (senza ricetta medica) in farmacia, nelle parafarmacie, erboristerie.
Esistono infatti delle condizioni per le quali non è necessario consultare il medico. In questi casi si parla di automedicazione, definizione che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, significa, appunto, prendersi cura della propria salute senza consultare il medico. Ciò non significa che possiamo fare tutto da soli, anche perché potremmo incorrere in gravi errori che, invece di migliorare, potrebbero peggiorare la nostra salute.
L’automedicazione può anche essere un esercizio pericoloso. Il rischio di compiere valutazioni errate del proprio stato di salute, rispettivamente il rischio di scegliere medicamenti inefficaci o, peggio, controindicati è concreto. Ai consumatori si consiglia pertanto di fare controllare l’automedicazione da uno specialista.
Le regole per curarsi da soli
- Non assumete farmaci rimasti in casa, oppure forniti da amici e parenti.
- Evitate il ricorso prolungato ai farmaci da banco: se un disturbo non passa entro 24-48 ore è meglio rivolgersi al medico.
- Se un disturbo tende a ripresentarsi di frequente interpellate il medico.
- Quando si acquista un farmaco da banco si deve comunicare al farmacista se si stanno assumendo altri farmaci e quali: il farmaco da banco, infatti, potrebbe non “andare d’accordo” con altre cure in corso.
- Evitate di assumere due o più farmaci da banco che hanno le stesse indicazioni, per esempio due analgesici diversi: in questo caso quasi sempre si sommano gli effetti collaterali senza nessun beneficio in più.
- I farmaci da banco anche se sono in vendita senza ricetta non significa che siano privi di effetti negativi se usati al di fuori delle indicazioni fornite dal foglietto illustrativo (da leggere sempre) e dal farmacista.
- Il consulto del medico è sempre necessario per le donne in gravidanza e anche prima della somministrazione di alcuni antifebbrili ai bambini.