Un eccessivo invecchiamento dell’olio genera un irrancidimento del prodotto, a causa dell’ossigeno presente nell’aria, che ossida gli oli, provocandone un’alterazione ma se la bottiglia è chiusa il problema non si pone. Di solito comunque, le confezioni degli oli extravergini d’oliva acquistate nei normali negozi e grandi magazzini recano sul retro la data di scadenza che spesso non supera i 12 mesi.
L’irrancidimento causa un odore sgradevole, un sapore acre e determina un forte aumento dell’acidità. Altro fattore che genera l’irrancidimento dell’olio è la conservazione scorretta che non protegge il prodotto dall’azione della luce e del calore. Infatti, la maggior parte delle bottiglie d’olio d’oliva sono marroni o verdi, e questo per riparare il contenuto dalla luce (soprattutto solare). L’olio extravergine di oliva è ricco di tocoferoli, antiossidanti naturali che lo proteggono dall’irrancidimento.È dunque più facile che sia un olio raffinato ad essere soggetto a irrancidimento, poiché la raffinazione gli fa perdere queste preziose sostanze.
Consigli Acsi:
- poiché sul retro della confezione deve sempre figurare la data di scadenza, controllate con cura ogni bottiglia per acquistare quella con la scadenza più lontana e dunque imbottigliata più di recente;
- scegliete le bottiglie in seconda o terza fila, saranno sempre più riparate dalla luce di quelle in prima fila:
- conservate il prodotto al riparo da luce, calore e umidità
- consumate il prodotto entro la data di scadenza.