A marzo si inizia a programmare le coltivazioni dell’orto. Ogni tipo di pianta per svilupparsi e rimanere sana, ha bisogno di un tipo di terreno e di una posizione di suo gradimento, di un clima adatto e del necessario spazio vitale. Il terreno adatto lo si prepara con una corretta lavorazione e concimazione; il posto conveniente va scelto secondo la specie della pianta e dei propri specifici bisogni. Deve poi essere rispettata una rotazione delle coltivazioni per fare in modo che il terreno si rigeneri sufficientemente. Non tutti gli ortaggi richiedono la stessa quantità di elementi nutritivi: occorre quindi tenerne conto nella ripartizione del terreno.
Esempio di ripartizione del terreno su un periodo di 4 anni.
- 1° anno: leguminose come i piselli, i piselli mangiatutto, i fagioli e i fertilizzanti verdi che arricchiscono il terreno con azoto naturale. L’anno seguente si semineranno ortaggi più esigenti
- 2° anno: cavoli, perché necessitano di un terreno molto ricco e sono consumatori di azoto.
- 3° anno: ortaggi a foglia come le insalate e le cipolle perché sono piante poco esigenti
- 4° anno: ortaggi a radici come carote, rape, sedano. Queste varietà traggono gli elementi nutritivi dagli strati più profondi del terreno e sono dunque molto ricchi di minerali.
- 5° anno si ricomincia con le leguminose che apporteranno nuovamente l’azoto necessario al terreno. Sono possibili anche rotazioni biennali, triennali o su otto anni.
Le specificità di ciascuna pianta vengono considerate anche e soprattutto nelle coltivazioni miste. Questo sistema, particolarmente caro all’orticoltore biologico, prevede specie diverse, con bisogni, crescita e tempi di maturazione differenziati, in un’unica aiuola: numerosi tipi di piante riescono infatti a stimolare reciprocamente la propria crescita e/o a proteggersi a vicenda contro insetti o malattie, così come altri si disturbano o hanno un comportamento neutro. Ecco alcune buone combinazioni: sedano rapa e cavolfiore con finocchio, indivia o pan di zucchero; cipolle e carote con valeriana, spinaci e insalata invernale; porri e carote con crescione o senape gialla; o ancora, patate primaticce e spinaci con finocchio, indivia o valeriana. È evidente che in un’organizzazione di questo tipo l’ordine di rotazione delle coltivazioni risulterà più complesso, ma bisogna in ogni caso tenerne conto.
Nota bene: pomodori e fagioli rampicanti non devono essere inclusi nel programma di rotazione: essi prosperano per anni sullo stesso terreno e se poi in autunno si provvede a compostare i loro steli e le loro foglie direttamente sull’aiuola si favorirà la loro crescita nell’anno seguente.