Il Sorvegliante dei prezzi solleva preoccupazioni sulle spese richieste alle famiglie per la partecipazione dei figli a gite ed escursioni scolastiche, approfondendo il tema dell’equilibrio tra i costi sostenuti dai genitori e il principio costituzionale della gratuità dell’istruzione obbligatoria.
La scuola fuori sede è un elemento importante della scuola dell’obbligo, che promuove lo stare insieme e migliora il rapporto fra insegnati e alunni. Ha risvolti positivi sul clima della classe e facilita dunque un apprendimento di qualità. Spesso gli alunni conservano per tutta la vita i ricordi di queste uscite. Per queste e altre ragioni è quindi molto importante poterne continuare lo svolgimento, ma al tempo stesso è fondamentale che il finanziamento sia congruo. Il Sorvegliante dei prezzi, che ha recentemente inviato il suo rapporto, ha ricevuto reclami relativi alla partecipazione finanziaria dei genitori ai costi della scuola fuori sede e delle escursioni della scuola dell’obbligo, nei quali si sottolineava il fatto che alcune scuole chiedono un contributo (troppo) elevato alle famiglie, andando contro quanto stabilito dalla sentenza del Tribunale federale del 7 dicembre 2017. A seguito di queste segnalazioni il Sorvegliante dei prezzi ha avviato un’osservazione sulla partecipazione ai costi della scuola fuori sede e delle escursioni, chiedendo a tutti i Cantoni di illustrare in che modo disciplinano la partecipazione ai costi.
Sentenza del Tribunale federale
Nel 2017, in una sentenza il Tribunale federale ha stabilito che il principio della gratuità dell’istruzione scolastica enunciato all’articolo 19 della Costituzione federale si estende anche ai costi della scuola fuori sede e delle escursioni. Ai genitori possono essere fatturati solamente i costi di vitto che non devono sostenere in considerazione dell’assenza dei figli. Il TF ha stabilito che l’importo dipende dall’età del bambino e si situa fra i 10 e i 16 franchi al giorno. I dati attuali della Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale (CSIAS) e dell’indagine sul budget delle economie domestiche (IBED) dell’Ufficio federale di statistica (UST) mostrano che le spese di vitto risparmiate oggi sono addirittura inferiori ai già citati 10-16 franchi al giorno per bambino. Le spese di vitto per un bambino sostenute da un’economia domestica nella media sono invece al massimo di otto franchi al giorno. Questo rappresenta quindi il limite massimo da non superare per non violare il principio della gratuità dell’istruzione scolastica di base.
La partecipazione ai costi è fissata dal Comune oppure dagli enti scolastici (ma non si applica alle scuole cantonali). Per definire i costi le scuole devono applicare, ove disponibili, le disposizioni cantonali. A livello normativo, il Sorvegliante dei prezzi ritiene che il rispetto dell’importo massimo di 16 franchi al giorno per bambino stabilito dal Tribunale federale sia garantito da 10 Cantoni tra i quali il Ticino. Il Canton Grigioni invece non dispone di direttive cantonali ma ha stabilito di rispettare l’importo di 16 franchi come limite massimo.
Le famiglie pagano decisamente troppo
Il Sorvegliante dei prezzi stima inoltre che i genitori partecipano ai costi della scuola fuori sede per un importo totale di 31,6 milioni di franchi all’anno. Se alle famiglie venissero fatturati solamente i costi di vitto che hanno effettivamente risparmiato (8 fr. al giorno per bambino), la loro partecipazione ammonterebbe soltanto a 11,3 milioni di franchi, in altre parole a 20,3 milioni in meno.
Raccomandazione
A seguito dell’analisi del dossier e in applicazione degli articoli della legge federale sulla sorveglianza dei prezzi, il Sorvegliante dei prezzi raccomanda a Cantoni, Comuni ed enti scolastici autorizzati a prendere decisioni quanto segue:
- La partecipazione dei genitori ai costi della scuola fuori sede e delle escursioni della scuola dell’obbligo deve limitarsi ai costi di vitto che la famiglia risparmia con l’assenza del figlio e non superare gli otto franchi al giorno per alunno.
- Nel calcolare la partecipazione delle famiglie devono essere considerate soltanto le giornate di vitto effettive; per un’uscita di cinque giorni sono di norma al massimo quattro giorni di vitto.
Il Sorvegliante dei prezzi e l’ACSI auspicano che, grazie al presente rapporto, i responsabili cantonali e comunali riflettano in modo critico sulla loro prassi relativa alla partecipazione dei genitori ai costi della scuola fuori sede e delle escursioni della scuola dell’obbligo, adeguandola ove necessario. Li esortano inoltre a impostare il finanziamento secondo le raccomandazioni sul lungo termine, affinché le famiglie a basso reddito e in particolare quelle con più figli non incontrino difficoltà finanziarie. Solo eliminando gli ostacoli finanziari alla partecipazione alla scuola fuori sede è possibile garantire l’applicazione del principio della gratuità dell’istruzione scolastica.