La rubrica di Aldo Rossi.
Pfungen (toponimo tedesco) è un comune svizzero di 3769 abitanti (dato del 2016) nel canton Zurigo, nel distretto di Winterthur. Si trova ad un’altitudine di 412 metri sul livello del mare e ha una superficie di 4,99 chilometri quadrati. Confina con gli altri comuni di Dättlikon, Embrach, Neftenbach, Oberembrach e Winterthur. Il codice di avviamento postale è 8422 e Pfungen è servito dall’omonima stazione della linea ferroviaria Winterthur-Bülach-Coblenza. Dati, questi sulla località zurighese, che ho estrapolato al volo da Wikipedia.
Ma che c’entra Pfungen con l’ecommerce? Ebbene, ormai da qualche tempo, facendo i resi di articoli acquistati su Amazon, capita di vedersi assegnata un’etichetta per la spedizione gratuita al seguente indirizzo: Amazon – Customer Returns, Wanistrasse 5, 8422 Pfungen. Lì, al numero 5 della Wanistrasse, c’è la sede dei Returnservices de la Posta svizzera dove – cito dalla relativa pagina del gigante giallo – «i vostri clienti in Svizzera spediscono gli invii con un’etichetta di ritorno direttamente al Return Center della Posta. Qui gli invii vengono scansionati, verificati e commissionati secondo le vostre disposizioni. La merce viene quindi sdoganata e riportata presso il vostro magazzino nell’UE. Nel frattempo riceverete già tutti i dati sugli articoli ritornati tramite il nostro collegamento al vostro sistema. In questo modo la restituzione è più rapida e vantaggiosa». Una spiegazione, in tutta evidenza, rivolta alle aziende che vogliono affidarsi a questo servizio della nostra Posta per gestire i resi dei loro clienti.
Ma qualcosa, almeno con quelli di Amazon inviati a Pfungen, pare non funzionare, quantomeno a livello di comunicazione dei dati. Sarò stato sfortunato io, ma per tre volte su tre, il che è decisamente un bell’en plein, i miei invii dal Ticino sono sì arrivati a Pfungen in un paio di giorni o poco più, se non che sul mio account di Amazon i resi anche dopo un paio di settimane risultavano ancora non completati, e il relativo rimborso non mi era stato ancora accreditato.
Quindi, eccomi alle prese via chat con i pur efficaci operatori del servizio clienti di Amazon, per spiegare che l’invio con il reso a Pfungen era arrivato già da mo’, che avevo sottomano la ricevuta della spedizione rilasciata da uno sportello della Posta, che non capivo perché ad Amazon non risultava che di fatto la mia parte l’avevo fatta nel dovuto modo. Gli operatori di volta in volta hanno promesso di segnalare la questione al loro dipartimento che si occupa di tali questioni e soprattutto, dopo aver ricevuto la copia della ricevuta di spedizione della Posta, il rimborso l’hanno emesso in quattro e quattr’otto. Dopo che appunto il reso inviato a Pfungen sembrava essere svanito nel nulla, dopo essere stato recapitato al numero 5 della Wanistrasse.
Insomma, la pratica di reso e rimborso, invece di essere facilitata al massimo, come avviene per esempio con gli invii fatti tramite il corriere DHL, è risultata ben più macchinosa di quanto sarebbe lecito attendersi, visto che alla fine della fiera mi sono dovuto comunque affidare al servizio clienti di Amazon per risolverla, perdendo tempo per spiegare ogni volta la rava e la fava. Non so se sia capitato anche a voi, e se fosse così, segnalatemelo inviando una email all’indirizzo aldo.rossi2024@outlook.com.