L’abitudine di lavarsi i capelli più volte la settimana, se non ogni giorno, ha favorito il successo di mercato degli shampo delicati. In effetti, i consumatori si rivolgono sempre più a prodotti cosiddetti naturali, il cui profumo evoca aromi di tiglio, pesca, miele, latte d’avena, mela e ulivo.
Tuttavia, è importante sottolineare che il termine “naturale” non è per nulla regolamentato e che spesso tali prodotti sono realizzati dall’industria petrolchimica. Inoltre, questi prodotti agli aromi particolari possono risultare irritanti o allergizzanti.
Alcuni conservanti, anche se autorizzati nella fabbricazione dei cosmetici, non dovrebbero essere utilizzati a causa della loro tossicità: è il caso del fenossietanolo o della formaldeide e dei suoi derivati. Il fenossietanolo potenzialmente può agire sul sistema riproduttivo, mentre la formaldeide non è solo fonte di allergie, ma è anche classificata come cancerogena dal CIRC, il Centro di ricerca internazionale sul cancro. Questa sostanza conservante è ampiamente utilizzata anche in altri prodotti cosmetici. Negli shampo troviamo dei derivati della formaldeide (DMDM Hydantoin e Imidazodilinyl urea) che presentano rischi simili.
Altri conservanti molto presenti nei cosmetici, ma anche negli alimenti e nelle medicine, sono i parabeni, che possono provocare a loro volta allergie e sono sospettati di avere effetti cancerogeni.
Infine, in certi shampo troviamo una combinazione di due conservanti conosciuti con il nome di “Kathon CG” e “Metildibromo glutaronitrile”, entrambi suscettibili di provocare allergie.
Consigli ACSI
Nonostante la presunta “dolcezza” degli shampo non bisogna dimenticare che si tratta di prodotti che contengono sostanze non sempre innocue. Leggete bene le etichette per evitare i prodotti che contengono sostanze apertamente nocive e non abusate degli shampo, neanche di quelli “delicati”.