La ditta fallisce, i proprietari delle termopompe si trovano nei guai: tra mille peripezie per trovare tecnici per i guasti e la manutenzione si scoprono centraline segretate e documenti mancanti.
Una ditta attiva nel commercio di pompe di calore, impianti di riscaldamento e fotovoltaici sta causando non poco scompiglio tra molti consumatori del territorio. La prima segnalazione ad InfoConsumi è arrivata ad inizio dicembre 2024 da parte di una socia che, telefonando per fissare il consueto appuntamento della revisione annuale, ha scoperto con sua grande sorpresa che l’azienda aveva cessato l’attività il 30 novembre 2024. Nessuna chance di raggiungere la ditta e revisione 2025 sfumata.
Ha quindi contattato InfoConsumi per cercare di ottenere il rimborso della fattura già pagata. La ditta è stata poi dichiarata fallita e il precetto inviato dalla socia respinto poiché tardivo. Il servizio giuridico ha pertanto redatto un’istanza d’insinuazione del credito della socia.
Nel frattempo altri consumatori segnalavano molte difficoltà nel reperire dei tecnici che fossero in grado di provvedere alla manutenzione annuale e alle eventuali riparazioni necessarie alle termopompe e agli impianti di riscaldamento. Tra questi anche un socio che era alle prese con un guasto alle serpentine. Una volta ristabilita la pressione alle serpentine da parte di un’altra ditta specializzata si sarebbe dovuta regolare la temperatura dell’acqua tramite la programmazione della centralina. Amara sorpresa: in nessun modo era possibile accedere alla centralina perché era segretata da un codice di accesso. In quel momento il nostro socio si è reso conto di non essere a conoscenza dell’esistenza di una password così come di non avere il libretto delle istruzioni della termopompa o dei dati tecnici.
È utile sapere che è buona prassi delle aziende che lavorano in modo serio e professionale consegnare, all’istallazione degli impianti, tutti i dati tecnici e il libretto delle istruzioni ai legittimi proprietari come previsto dalla legge. Se il consumatore non li riceve alla consegna, si deve attivare per ottenerli. Inoltre, non è corretto dotare gli impianti di codici d’accesso o password poiché al proprietario deve essere sempre garantito il libero accesso.
Un ex tecnico della ditta fallita si era nel frattempo attivato per offrire manutenzione ai proprietari delle termopompe tramite il passaparola tra i clienti. Anche il nostro socio ha contattato, tramite un conoscente, questo tecnico. In effetti, ben conoscendo l’impianto e la centralina, ha eseguito con facilità e maestria le operazioni necessarie per il ripristino della temperatura dell’acqua ma non ha voluto consegnare il codice d’accesso al nostro socio, offrendogli invece un nuovo contratto di manutenzione.
Rendiamo attento chi ci legge sul fatto che è diritto del proprietario della termopompa, dell’impianto di riscaldamento o fotovoltaico possedere tutti i documenti, i dati tecnici, il libretto delle istruzioni ed eventuali codici d’accesso o password. In questo modo, lungo tutta la durata di vita dell’impianto, che normalmente è di 20-30 anni, il consumatore ha la possibilità di appoggiarsi a tecnici ed aziende di suo gradimento per la riparazione di guasti e la regolare manutenzione.
Terze persone ora estranee alla ditta venditrice in fallimento non avrebbero dovuto usare questi dati per verosimilmente ottenere nuova clientela. Il nostro socio ha dovuto ricorrere al servizio giuridico dell’ACSI per conoscere il codice d’accesso e avere il libretto delle istruzioni.
InfoConsumi è volentieri a disposizione per supportare i soci ACSI.