Manuale del consumatore Tessili e abbigliamento

Tessuti – Fibre naturali

Alpaca :proviene da ruminanti domestici simili al lama che vivono in Perù e Bolivia. Con il pelo addominale, sottile e leggermente arricciato, si produce una lana fine, morbida e brillante. Il pelo dorsale, più grosso, viene invece utilizzato per produrre fibre miste.
Attenzione: la denominazione “alpakka” significa che si tratta di un prodotto ottenuto dalla rigenerazione di altri tessuti di lana misti.
Proprietà e cura:

  • I capi in lana di alpaca sono confortevoli e tengono caldo.
  • Lavare delicatamente e solo a mano.

Angora: proviene dalle capre d’angora (che danno una fibra pregiata), mentre lo è meno quella ottenuta da una razza di conigli asiatici d’allevamento. Con il pelo fine e brillante si producono capi di biancheria intima o articoli di maglieria. È una lana molto morbida.
Proprietà e cura:

  • È particolarmente calda. Ideale per biancheria anti-reumatismi.
  • Si infeltrisce facilmente e si sfilaccia. Le sue fibre tendono ad annodarsi.
  • Si carica di energia elettrostatica.
  • Lavare delicatamente e solo a mano.

Cachemire: proviene da una capra che vive nella regione dell’Himalaya, nel sud della Russia e nell’Asia minore. La lana di cachemire è molto morbida e maneggevole. La si usa per produrre maglieria fine. E’ molto cara. Il cashgora è l’incrocio fra una capra falconieri (di montagna) e una mohair (capra di pianura). Riunisce le proprietà delle due fibre naturali. I tessuti misti devono indicare nell’etichetta la composizione in percentuale
Proprietà e cura:

  • La maglieria in cachemire tiene caldo ed è molto confortevole.
  • Lavare a mano molto delicatamente.

Cammello: tipo di fibra sottoposta al marchio IWS (pura lana vergine) ottenuto dal sottopelo o peluria sia del cammello che della pecora. E’ particolarmente caro.

Canapa: è una fibra che si ricava dalla pianta omonima. Può assorbire umidità fino al 30% del suo peso. Con la canapa si producono corde, fili, tessuti tecnici e, ultimamente, di nuovo anche abiti.
Proprietà e cura:

  • molto duratura e resistente agli strappi e agli sfregamenti.

Cotone: è la fibra che si ottiene dalla lanuggine che avvolge i semi della pianta di cotone. E’ costituita quasi esclusivamente da cellulosa. La sua qualità dipende dalla finezza, dalla purezza, dal colore e dalla lunghezza delle fibre.
Osservazioni: viene coltivato in monocolture dove si fa ampio uso di pesticidi. È necessaria una grande quantità di acqua per l’irrigazione dei campi. Il procedimento di lavorazione può inquinare le acque. Suggerimento: acquistate cotone proveniente da coltivazioni biologiche.
Proprietà e cura:

  • È particolarmente assorbente, può immagazzinare molta umidità del corpo, ma non è adatto alle attività sportive prolungate che fanno sudare tanto (le fibre bagnate si gonfiano e si incollano alla pelle).
  • È un materiale che non gratta e non irrita l’epidermide. Non si infeltrisce, non si carica di energia elettrostatica.
  • È un buon conduttore del calore ma non isola dal freddo.
  • Si sgualcisce facilmente e perde la forma. Per evitare questi difetti viene apprettato con resina sintetica o mischiato a fibre sintetiche, ma questi accorgimenti purtroppo riducono le buone proprietà del cotone.
  • Non viene intaccato dalle tarme, si può lavare ad alta temperatura, è resistente e si può stirare col ferro caldo.
  • Per evitare che si restringa viene sanforizzato (vedi anche “sanforizzazione”).
  • Può ammuffire, per questo bisogna evitare di riporlo umido negli armadi.

Lana: quella che viene generalmente denominata “lana” è la fibra ricavata dal vello della pecora. La sua qualità è determinata dalla razza, dallo stato di salute, dall’età e dalle condizioni di allevamento degli animali, ma anche dal clima. La finezza e l’arricciatura della lana dipende dalla razza della pecora (merinos, leicester, cheviot, oxford, lincoln land, ceviot) e dalla qualità della lana (crossbred, land, lambswool).
Denominazioni: solo la lana proveniente da pecore vive può essere definita “pura lana vergine”. Attenzione al marchio che contraddistingue la pura lana. Deve essere presente anche accanto a denominazioni come merinos (molto fine), crossbred (più grossolana), lambswool o cool wool (tessuto leggero di lana vergine). Tutte le altre qualità – lana ricavata da animali macellati, malati o morti, lana di conceria (staccata dalla pelle con procedimento chimico prima della conciatura) e lana recuperata, rigenerata o alpakka (materiale riciclato) – sono chiamate semplicemente “pura lana”. Se manca l’aggettivo “pura”, vuol dire che il tessuto contiene anche fibre sintetiche. Sull’etichetta deve essere indicata la composizione esatta.
Osservazioni: molti allevatori ricorrono ancora regolarmente ai pesticidi per liberare le loro pecore dai parassiti. Generalmente i residui sono eliminati durante la lavorazione della lana tramite il lavaggio. Suggerimento: scegliete lana non trattata, proveniente da allevamenti biologici.
Proprietà e cura:

  • Gli indumenti di lana sono ideali per i giorni freddi. È la fibra naturale più leggera, ma tiene caldo. E’ termoisolante.
  • Può assorbire fino al 33% del proprio peso di umidità. Ciò nonostante resta secca al tatto.
  • Mantiene la forma ed è elastica (le fibre si rigenerano quando si arieggia il capo d’abbigliamento).
  • Le spiegazzature si eliminano da sole quando il capo in lana è esposto all’aria umida (basta appenderlo fuori di notte).
  • Nei capi in lana si possono fissare durevolmente le pieghe stirandoli umidi a circa 70 gradi.
  • Non si sporca facilmente. Gli odori sgradevoli scompaiono arieggiandola.
  • Difficilmente infiammabile, le fibre non fondono.
  • Lavare a mano. La lana può essere lavata in macchina solo se c’è un’indicazione in questo senso (vedi “resistente al lavaggio”). Mai sfregare o strizzare energicamente.
  • Riporre i capi in lana solo se sono puliti per evitare che vengano intaccati dalle tarme.
  • Tende a ingiallire se conservata in modo non corretto.

Lino: viene ricavato dal fusto della pianta di lino e, come il cotone, è costituito quasi essenzialmente da cellulosa. Sia il lino fine che il lino grezzo sono molto duraturi. La coltura di questa pianta sobria e resistente richiede pochi pesticidi e concimi. Ancora oggi il processo di lavorazione avviene a mano.
Denominazioni: “puro lino” (l’ordito e la trama sono di lino) e “mezzo lino” o “misto lino” (l’ordito è di cotone e la trama di lino, la parte di lino deve essere almeno del 40%). Le denominazioni “mano lino” o “tipo lino” non significano che il capo d’abbigliamento sia di lino.
Proprietà e cura:

  • È la fibra naturale più resistente alla tensione e allo strappo (in particolare anche quando è bagnata) ma non è molto flessibile.
  • Per la grande conducibilità del calore dà una sensazione di freschezza, ideale per le giornate calde.
  • Il lino non gratta e non si sfilaccia.
  • Può assorbire fino al 17% del proprio peso in umidità.
  • Lavabile a 95 gradi, ma non va candeggiato perché ingiallisce. Tende a deformarsi, cosa che viene evitata con trattamenti meccanici.
  • È sensibile alle sfregature. Nei punti dove si irruvidisce è più chiaro. Non si devono togliere le macchie sfregando perché può scolorire, inconveniente che non si verifica se il lino è tinto “in filo”.
  • Si sgualcisce e va stirato.
  • L’appretto con resine sintetiche lo rende più facile da trattare.

Importante: attenersi alle indicazioni per il lavaggio delle stoffe di lino a colori chiari.
Il lavaggio chimico non sempre fa scomparire completamente le macchie (macchie di sudore).

Kapok: detto anche lana vegetale si ottiene dai frutti di alcune Bombacee, non è adatto ad essere filato ma viene usato come materiale di imbottitura.
Attenzione: essendo piuttosto costoso viene sostituito con un materiale sintetico che è in commercio col nome di capok.

Mohair: fibra di pelo di capra d’angora (America del nord, Sudafrica, Europa del sud e Vicino Oriente). La lana di mohair è molto lucente. Di solito la si usa mischiata con altre fibre.
Proprietà e cura:

  • Molto robusta e elastica. Infeltrisce difficilmente.
  • Immagazzina molta aria e per questo tiene caldo.
  • Lavare a mano delicatamente.

Attenzione: la dicitura “As mohair” (come mohair) indica un tessuto sintetico

Seta: si ottiene dalla bava del baco da seta. La pura seta è la fibra naturale più confortevole.
Denominazioni: mentre la “pura seta” è ottenuta solo dalla parte centrale del bozzolo, la “seta” – generalmente più a buon mercato – è prodotta usando gli strati più esterni ed interni del bozzolo. Dai residui si ottiene la cosiddetta seta “bourette”, riconoscibile per la sua struttura nodosa. La seta “tussah” è ottenuta da bozzoli selvatici e ha un filo più grosso e irregolare.
Osservazioni: gli alberi di gelso, delle cui foglie si nutrono i bruchi, sono trattati con pesticidi. I procedimenti di lavorazione inquinano le acque. I prodotti chimici usati nelle filande di seta sono dannosi anche per le operaie che vi lavorano.
Suggerimento: acquistate seta con un marchio ecologico riconosciuto (vedi “marchi ecologici e del commercio equo”).
Proprietà e cura:

  • Nonostante la sua leggerezza, la seta dà una piacevole sensazione di calore.
  • Ha una buona compensazione termica.
  • Tessuto elastico, compatto e leggero.
  • Ha buone qualità assorbenti (fino al 30 % del proprio peso). Non dà la sensazione di essere umida. E’ sensibile alle macchie di sudore. Attenzione in caso di smacchiatura.
  • Non viene intaccata dalle tarme.
  • Lavare a mano o chimicamente. Non strofinare né sfregare.
  • La seta tende a sgualcirsi e va stirata (attenzione alla temperatura del ferro da stiro!).