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Grazie all’ACSI il materasso pagato e mai visto viene rimborsato

Un buono pubblicato in un’inserzione pubblicitaria su un quotidiano ticinese attira l’attenzione di una socia ACSI: grazie allo sconto offerto da una ditta di Bioggio si può acquistare per 990 franchi un materasso che a prezzo pieno costerebbe molto di più. Una volta visto il materasso e appurata l’esistenza della ditta, versa il prezzo pattuito. Inizia così l’odissea della signora che dovrà attendere per 3 anni prima di ottenere giustizia.

La socia infatti contatta l’ACSI circa 3 anni fa quando si rende conto che la ditta ritarda nel consegnare il materasso. Il servizio Infoconsumi dell’ACSI, al quale questa ditta è ben nota, inizia col prendere contatto con il titolare della ditta, il quale, pur avendo incassato il prezzo del materasso, si rifiuta di consegnarlo. L’ACSI prepara dunque per la sua socia un’istanza di conciliazione che viene presentata al Giudice di pace. Ne segue un’udienza alla quale la ditta non partecipa. A questo punto l’ACSI scrive al Giudice di pace e chiede l’annullamento del contratto e l’obbligo di restituire alla consumatrice l’importo pagato oltre agli interessi del 5% e le spese sino a quel momento sostenute. Il Giudice di pace accoglie la domanda e la proposta di giudizio diviene una sentenza che, 30 giorni dopo, è pure definitiva.

Ma intanto del materasso o dei soldi neanche l’ombra. Sempre sostenuta dall’ACSI, la vittima fa spiccare un precetto esecutivo contro la ditta poiché dispone di un titolo di credito valido, ossia la sentenza. L’azienda coinvolta non fa alcuna opposizione ma non dà neppure seguito a ciò che deve fare. Intanto la consumatrice, che si sente sempre di più presa in giro, chiede all’Ufficio esecuzioni e fallimenti il proseguimento dell’esecuzione che culmina dapprima nella comminatoria di fallimento e poi nella domanda di fallimento vera e propria inviata alla Pretura, la quale fissa l’udienza di fallimento.

Alla fine, e dopo ben 3 anni, pur di non venir dichiarata in fallimento e messa alla berlina dalla trasmissione Patti Chiari della RSI, la ditta coinvolta versa finalmente per il tramite dell’Ufficio esecuzioni e fallimenti tutti gli importi richiesti che, fra credito principale, interessi e spese, ammonta a ben 1’518 franchi e 30 centesimi.

Questa storia dimostra ancora una volta che chi persevera e non si perde d’animo può raggiungere gli obiettivi che si prefigge, anche e soprattutto se sostenuto da un’associazione che ne difende i diritti.

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