Notizie sui consumi Rifiuti Telefonia

Obsolescenza programmata: Apple e Samsung condannate in Italia

Al termine di un’inchiesta durata 10 mesi, l’Autorità italiana garante della concorrenza e del mercato ha condannato Apple e Samsung a pagare una multa di rispettivamente 10 e 5 milioni di euro a causa delle loro pratiche commerciali scorrette.

L’accusa mossa ai colossi della telefonia mobile era quella di aver richiesto insistentemente ai propri clienti di scaricare degli aggiornamenti dei software non supportati correttamente dagli smartphone, con il risultato di rendere i dispositivi inutilizzabili, accelerando così la necessità di rimpiazzare i dispositivi con dei modelli più recenti. È un caso emblematico del problema, sul quale da tempo insistono le associazioni di difesa dei consumatori, dell’obsolescenza programmata.

Il caso di Samsung
Come riporta Altroconsumo, “a partire dal maggio 2016, ai possessori di un Samsung Note 4 è stato insistentemente richiesto di effettuare il download dell’aggiornamento e di installare gli aggiornamenti su dispositivi che – di fatto – non erano in grado di supportarli in maniera adeguata. Essendo predisposto per il modello Note 7, il nuovo sistema operativo Android Marshmallow ha comportato gravi malfunzionamenti dovuti alle maggiori sollecitazioni dell’hardware dei dispositivi Note 4, rendendo necessarie conseguenti riparazioni da effettuare fuori garanzia, con elevati costi di riparazione”. Da qui la sanzione di 5 milioni inflitta a Samsung.

Doppia sanzione per Apple
Per quanto riguarda Apple, ci sono due differenti violazioni che hanno portato ad una sanzione totale di 10 milioni. La prima consiste nell’avere richiesto ai possessori di iPhone 6, 6 Plus, IPHone 6S e 6S Plus di installare il nuovo sistema operativo iOS 10, che era stato sviluppato per gli iPhone 7. Le insistenti richieste di aggiornamento sono incominciate nel settembre del 2016. L’aggiornamento ha portato a improvvisi spegnimenti degli apparecchi. Per tentare di rimediare, Apple ha in seguito lanciato un nuovo aggiornamento del software la cui installazione ha però portato a un rallentamento dei dispositivi. Come riporta Altroconsumo, “solo nel dicembre 2017, quindi, dopo che i consumatori si erano abbondantemente scontrati con i problemi di funzionamento non coperti dalla garanzia legale, Apple ha deciso di sostituire le batterie a un prezzo scontato. Come se non bastasse, stando a quanto comunicato dall’Autorità, Apple non avrebbe fornito ai consumatori informazioni adeguate su alcune caratteristiche essenziali delle batterie al litio, come le informazioni riguardo la loro vita media e la deteriorabilità”. E proprio da questa mancanza di informazione deriva la seconda sanzione.

A seguito delle sanzioni, i due produttori dovranno informare i consumatori sulle pagine italiane dei rispettivi siti web della decisione dell’Antitrust e riportare il link al provvedimento di accertamento.

Samsung ha annunciato ricorso, Apple sta riflettendo sul da farsi.

Dal canto nostro non possiamo che sperare che in futuro anche in Svizzera i consumatori verranno aiutati a farsi rispettare a fronte di questi veri e propri colossi. L’Italia è il primo paese dove avviene una vera e propria condanna per obsolescenza programmata, ma altri potrebbero seguire: Apple è nei guai, per esempio, anche in Francia. Sebbene il peso finanziario delle multe sia poca cosa per aziende di queste dimensioni, resta il forte valore simbolico e il danno di immagine che ne deriva, che potrebbe spingerle a rinunciare a queste pratiche in futuro.