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Acrilamide. L’UE impone misure più severe. E la Svizzera?

Si forma naturalmente durante la cottura ad alte temperature di alcuni alimenti, come patate e cereali. Ma studi condotti su larga scala hanno dimostrato che questa sostanza chimica è cancerogena. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha concluso, già nel 2015, che l’acrilamide è un pericolo per la salute pubblica. I consumatori rischiano di assumerla attraverso prodotti come patatine fritte, pane, biscotti, caffè. Anche le patatine fritte fatte in casa, se cotte a una temperatura superiore ai 175°C, espongono chi le mangia a questa sostanza. Ecco quindi che l’UE ha adottato in queste settimane nuove misure per diminuire il tenore di acrilamide in taluni alimenti e limitare il potenziale pericolo per i consumatori. In Svizzera finora non si è fatto molto, nonostante le rivendicazioni delle organizzazioni dei consumatori per l’imposizione di limiti più severi.
In base alle nuove norme ogni settore – compresi i fast-food – dovrà mettere in atto un sistema per diminuire l’acrilamide nei propri prodotti e dovrà controllare rigorosamente i valori di questa sostanza contenuti nei cibi che produce o distribuisce. I consumatori avranno istruzioni chiare e dettagliate sulle confezioni e sugli imballaggi degli alimenti “a rischio” che cucinano in casa (il caso tipico è quello delle patatine fritte).
L’ACSI si chiede quando la Svizzera prenderà dei provvedimenti analoghi. La salute dei consumatori elvetici dovrebbe essere una preoccupazione centrale, soprattutto se si tiene presente che a essere maggiormente esposti agli effetti nocivi dell’acrilamide sono i bambini.