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Non tutto fila liscio nei macelli svizzeri

L’USAV ha effettuato controlli nel 10% dei macelli in Svizzera (67 macelli). Le prescrizioni legali relative alla protezione degli animali nella macellazione non vengono osservate a sufficienza nella maggior parte delle aziende visitate.

Rimandati a fra 3 anni per un secondo giudizio. È il verdetto dell’USAV (Ufficio Federale della Sicurezza Alimentare e di Veterinaria) dopo aver visitato 67 macelli in Svizzera, pari al 10% del totale. Già perché l’esito dei controlli non è stato proprio eccellente, come si legge nel comunicato dell’USAV:

“Sebbene i macelli sottoposti ai controlli trattino gli animali con cura, la maggior parte di essi presenta lacune nell’ambito della protezione degli animali durante alcune fasi del processo di macellazione, che riguardano principalmente il ricovero durante la notte e lo stordimento e il dissanguamento degli animali. Per questi aspetti sensibili la responsabilità spetta ai macelli stessi nell’ambito del controllo autonomo. Dall’analisi del controllo delle carni, di competenza del veterinario ufficiale, emerge che i veterinari non espletano sempre i loro compiti nei macelli. Nei macelli di piccole dimensioni essi si concentrano spesso solo sulla presa in consegna degli animali all’inizio e sul controllo delle carni alla fine delle macellazioni. Pertanto, in alcune aziende non vengono pressoché o affatto effettuati i controlli obbligatori relativi al benessere degli animali.”

L’USAV precisa che il campione scelto non è rappresentativo, in quanto i macelli da controllare sono stati scelti fra quelli che erano già risultati a rischio in ispezioni precedenti fatte a livello cantonale.

“Nei macelli con lacune l’USAV ha ordinato alle autorità cantonali veterinarie competenti di ripristinare immediatamente una situazione conforme alla protezione degli animali adottando misure specifiche”, si legge inoltre nel comunicato. L’efficacia delle misure messe in atto, che riguardano anche una migliore formazione del personale, verrà verificata fra 3 anni con una nuova serie di controlli.