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Obsolescenza programmata, nuova condanna per Apple

Apple dovrà pagare una multa di 25 milioni di euro in Francia. La condanna è dovuta alla mancata informazione dei consumatori in merito agli effetti dell’aggiornamento del loro iPhone 6, SE e 7 nel 2017.

La DGCCRF (Direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes) ha concluso un accordo con Apple, come riporta UFC Que Choisir. Il gigante americano pagherà una multa di 25 milioni per una “pratica commerciale ingannevole per omissione”. I fatti sono sempre quelli del 2017, per i quali Apple ha già subito altre condanne: gli utenti di iPhone 6, SE e 7 si erano ritrovati, dopo aver installato un aggiornamento di sistema proposto da Apple stessa, con dei telefoni improvvisamente poco performanti. I rallentamenti rendevano infatti il loro utilizzo quasi impossibile e il ritorno alla versione precedente non era permesso. Apple fu costretta a scusarsi pubblicamente.

L’Associazione Halte a l’obsolescence programmée (Hop), che è all’origine della denuncia, spiega che “i detentori di iPhone non erano stati informati del fatto che gli aggiornamenti dei loro sistemi operativi avrebbero condotto a un rallentamento del funzionamento dei loro apparecchi”.

L’obsolescenza programmata è un reato in Francia dal 2015. Può portare a una pena massima di due anni di prigione e a 300’000 euro di multa per un individuo. Per un’azienda, a una multa del 5% della cifra d’affari annua. L’obsolescenza programmata si definisce come l’insieme di tecniche attraverso le quali un produttore cerca di ridurre deliberatamente la durata di vita di un prodotto per aumentare le vendite di nuovi prodotti che lo rimpiazzino.