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L’UE vuole mettere fine alla giungla dei cavi

Smartphone che vai, cavo di ricarica che trovi. Quelli principali sono tre: USB-C, Lightning e Micro-USB. È uno dei motivi per i quali un nuovo cavo di ricarica deve essere incluso nell’imballaggio di ogni nuovo cellulare. Ma l’UE sta valutando delle soluzioni che potrebbero semplificare la vita ai consumatori.

Uno studio voluto dalla Commissione UE sulle possibili soluzioni per standardizzare i tipi di cavi di ricarica per smartphone ha prodotto alcune possibili soluzioni. Una possibilità sarebbe quella di imporre alle aziende di utilizzare lo standard USB-C: è quello più utilizzato. Apple tuttavia lo usa solo per i computer portatili e tablet più grossi, mentre per gli altri e soprattutto, per gli iPhone, utilizza il proprio sistema “lightning”. L’azienda californiana si oppone con forza all’idea di cambiare i propri standard. Un’alternativa più di compromesso consisterebbe nel consigliare l’USB-C, ma continuando a permettere l’esistenza di altri standard, a patto che venga fornito un adattatore. Un’altra scelta potrebbe essere quella di puntare sul delle ricariche multi-uscita, compatibili con tutti gli standard.

Fra gli obiettivi c’è anche quello di ridurre la quantità di rifiuti prodotti da questi strumenti. Includere un cavo di ricarica in ogni singola confezione non sarebbe infatti più necessario, se il nuovo smartphone può essere ricaricato con il cavo che il consumatore possiede già.

C’è chi sostiene che è meglio lasciare che sia l’industria a trovare degli accordi volontari. È l’approccio che si è adottato finora, e che non ha però portato ad un unico standard.

Se l’UE dovesse davvero decidere di imporre in qualche modo uno standard, viste le dimensioni del mercato europeo, questo potrebbe condurre le aziende produttrici a farlo diventare la norma a livello mondiale. Una potenziale semplificazione della vita di molti consumatori.