Notizie sui consumi Diritti del consumatore

In Francia arriva “l’indice di riparabilità”

Come parte della nuova “legge anti-spreco” votata dal parlamento francese lo scorso gennaio, la Francia ha fornito a Bruxelles i dettagli sul funzionamento dell’etichetta che valuterà la riparabilità dei prodotti.

Si comincerà da smartphone, computer portatili, televisori, lavatrici e tagliaerba: a partire dal 2021, questi prodotti dovranno essere muniti di un etichetta che valuterà il loro grado di riparabilità (come da immagine). L’etichetta francese si inserisce in un movimento più ampio a livello europeo, da quando il parlamento UE ha introdotto lo scorso anno il concetto di diritto alla riparazione. È proprio sulla scia della decisione europea che la Francia ha adottato la legge anti-spreco per un economia più circolare lo scorso gennaio.

L’obiettivo è anche quello di combattere il fenomeno dell’obsolescenza programmata, che come anche l’ACSI può constatare in occasione degli eventi Caffè riparazione, è spesso causata dall’impossibilità di riparare i prodotti. Pezzi di ricambio introvabili o carissimi, ditte produttrici che consigliano esse stesse di gettare i prodotti e ricomprarli nuovi: il concetto di riparabilità è stato messo sempre più da parte, a discapito di portafoglio e ambiente.

L’indice sarà basato su cinque criteri:

  • La documentazione fornita dal produttore;
  • La facilità con la quale il prodotto può essere smontato;
  • La disponibilità di pezzi di ricambio;
  • Il rapporto fra il prezzo del pezzo di ricambio più caro e il prezzo del prodotto intero;
  • Un quinto criterio specifico alla categoria del prodotto in questione (nel caso degli smartphone, per esempio, verranno valutati gli aggiornamenti software);

In base ai criteri, il prodotto riceverà un punteggio (come nell’immagine).

In una dimostrazione che se le leggi vengono adeguate le aziende fanno presto a cambiare verso atteggiamenti più virtuosi, la marca Seb (che vende in Francia anche i prodotti Moulinex, Rowenta, Tefal, Krups e Calor) ha annunciato l’introduzione di un “forfait di riparazione”, come hanno spiegato i nostri colleghi francesi di UFC Que Choisir.

Ecco come funziona: se un consumatore si ritrova con un prodotto che si rompe fuori dalla garanzia, può recarsi sul sito del produttore e pagare un forfait (la cui entità dipende dalla categoria del prodotto e che va dal 20% al 40% del prezzo del prodotto nuovo), dopodiché può depositare il prodotto presso il riparatore più vicino. Il forfait comprende sia il costo dei pezzi che la manodopera. In questo modo il consumatore può conoscere in anticipo il costo preciso della riparazione (senza sorprese!) e fare le proprie valutazioni. Un prodotto così riparato, riceverà una nuova garanzia di 6 mesi. Inoltre, in caso di impossibilità di riparare il prodotto, il prezzo del forfait verrà interamente rimborsato.