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Iniziativa prezzi equi: il 1° gennaio in vigore le modifiche

Al centro: Laura Regazzoni Meli, segretaria generale ACSI

Il 1 gennaio 2022 entreranno in vigore le modifiche di legge dettate dal controprogetto all’Iniziativa per prezzi equi. In Svizzera, attualmente un’isola dei prezzi elevati in molti settori, sarà così possibile lottare più efficacemente contro i prezzi artificiosamente alti. I cambiamenti andranno a vantaggio sia delle aziende svizzere che dei consumatori.

Fin dal lancio dell’Iniziativa per prezzi equi, avvenuto nel 2016, l’ACSI ha espresso il suo convinto sostegno a un’iniziativa volta a combattere il “supplemento Svizzera” presente in molti prezzi che i consumatori devono accollarsi, spesso per prodotti identici in vendita a prezzi inferiori nel resto d’Europa. Lo scorso 19 marzo, le camere hanno approvato il controprogetto indiretto, ritenuto efficace dai promotori dell’Iniziativa che l’hanno così ritirata. A partire dal prossimo 1 gennaio, verrà così abolito il geoblocking e le aziende svizzere potranno rivolgersi alla Commissione della concorrenza in caso di abusi da parte dei fornitori.

Attualmente, chiunque desideri acquistare qualcosa in un negozio online estero viene sovente ridiretto verso il sito svizzero del medesimo fornitore, sul quale i prezzi sono spesso nettamente più alti. Questo geoblocking verrà proibito e i consumatori e le imprese con domicilio in Svizzera dovranno essere trattati dai negozi online esteri allo stesso modo dei clienti dei rispettivi paesi.

Vi è poi la modifica della Legge sui cartelli. Con le modifiche che verranno introdotte dal controprogetto, quando delle aziende svizzere dipendono da un bene o da un servizio di uno specifico fornitore poiché non vi sono alternative ragionevoli, queste ultime possono d’ora in avanti rivolgersi alla Commissione della concorrenza in caso di abusi da parte del fornitore. È il caso, per esempio, di un fornitore che si rifiuta di rifornire all’estero un’azienda svizzera dipendente ai prezzi e alle condizioni applicabili in quel paese e la rimanda al contrario all’importatore generale per la Svizzera, il quale vende solo a prezzi più alti. Questa pratica, al momento diffusa, causa dei costi di produzione più elevati per le imprese e contribuisce così ai prezzi troppo elevati in Svizzera per i consumatori.