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Se è lo Stato a promuovere la riparazione: l’esempio austriaco

Secondo il progetto, ogni cittadino austriaco avrà un bonus riparazione di 200 euro all’anno per riparare elettrodomestici e apparecchi elettronici a partire da gennaio 2022. Nella città di Vienna è già realtà. Intanto anche in Germania, nella regione della Turingia, si testa una soluzione analoga.

Riparare invece di buttare. Il motto che l’ACSI sostiene con convinzione e che si concretizza con i Caffè Riparazione organizzati dal 2016 in Ticino trova sempre più sostegno. Da quando l’UE ha introdotto il concetto di diritto alla riparazione nel 2019, gli stati membri stanno proponendo differenti misure per promuovere la riparabilità e contrastare la mentalità usa e getta. Abbiamo già parlato dell’esempio francese, con l’introduzione dell’indice di riparabilità, un’etichetta che valuta la riparabilità dei prodotti secondo criteri oggettivi. Un sondaggio dell’Alleanza ha riscontrato ampio sostegno per l’introduzione di uno strumento simile in Svizzera. In Francia le aziende sono anche tenute a garantire la disponibilità dei pezzi di ricambio molto più a lungo.

Ma anche in Austria non sono rimasti a guardare. A partire da gennaio 2022, lo Stato coprirà i costi di riparazione di ogni cittadino austriaco del 50%, fino a una somma massima di 200 euro all’anno. Uno stimolo a provare a riparare gli apparecchi elettronici anziché gettarli subito via al primo problema. Nella città di Vienna, la misura è già in vigore da inizio 2021 e sta riscuotendo un notevole successo. Anche in Turingia, in Germania, la regione si assume i costi delle riparazioni fino a 100 euro all’anno. In questo caso si tratta tuttavia di un’iniziativa (per ora) estemporanea, che verrà portata avanti soltanto fino all’esaurimento del budget stanziato, che è di 150’000 euro. Sufficiente per sensibilizzare un buon numero di cittadini e indirizzarli verso abitudini più virtuose, a giudicare dall’elevato numero di adesioni registrate.