Le nostre battaglie Riparazione

Sì a norme più stringenti per un’economia circolare

Flurin Bertschinger / Ex-Pres

La coalizione “Lunga vita ai nostri oggetti” – di cui l’ACSI fa parte – impegnata nella promozione dell’economia circolare, anche attraverso condizioni quadro favorevoli, sostiene con convinzione l’attuale progetto di revisione della Legge federale sulla protezione dell’ambiente (LPAmb). L’Unione Europea sta procedendo a grandi passi in questo senso e la Svizzera ancora una volta rischia di rimanere molto indietro. Le 17 organizzazioni aderenti alla Coalizione raccomandano quindi al Consiglio nazionale di adottare il testo, che sarà sottoposto ai parlamentari nelle prossime settimane, e di rendere vincolanti alcune proposte. Si tratta di un’opportunità unica per rafforzare l’economia circolare e beneficiare dei relativi vantaggi economici, ambientali e sociali.

Secondo il recente rapporto Circularity Gap, la Svizzera è circolare solo al 6,9%; ciò significa che più del 93% delle risorse utilizzate nell’economia proviene da risorse naturali vergini. La revisione della LPAmb (20.433) è fondamentale per fornire la base giuridica per lo sviluppo di un’economia circolare su larga scala in Svizzera, che promuova l’estensione della durata di vita degli oggetti di uso quotidiano e quindi la salvaguardia delle risorse. La condivisione, il riutilizzo, la riparazione, il ripristino e, in ultima analisi, il riciclaggio devono assumere un ruolo centrale nella legge. Il progetto proposto al Parlamento dalla Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N) è un’occasione da non perdere per andare in questa direzione. In particolare, le misure contenute nel progetto di legge consentirebbero di stabilire requisiti minimi per i prodotti e per gli imballaggi presenti sul mercato in base alla loro durata di vita, alla disponibilità di pezzi di ricambio o alla loro riparabilità. La legge tiene anche conto per la prima volta del danno ambientale lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti, permettendo di andare oltre l’approccio del riciclaggio.

La Svizzera deve fare in modo di recuperare il suo ritardo nell’ambito dell’economia circolare. Il progetto di revisione della LPAmb permetterebbe di compiere i primi passi necessari, anche se esso, nel confronto internazionale, è poco ambizioso: l’UE e alcuni dei suoi Paesi membri, come l’Austria con il suo bonus di riparazione, la Francia con il suo indice di riparabilità o i Paesi Bassi e la Finlandia, sono andati ben oltre. La maggior parte delle misure proposte dalla CAPTE-N oltretutto non sono vincolanti: se non si vuole che rimangano semplici dichiarazioni di intenti, queste disposizioni devono invece essere rese obbligatorie.

Mentre l’UE e diversi Paesi limitrofi hanno adottato ambiziose politiche pubbliche sull’economia circolare, il progetto svizzero rimane incentrato sul recupero di materiali ed energia: le strategie per la limitazione dei rifiuti, il prolungamento della vita degli oggetti e l’eco-design non sono sufficientemente tenute in considerazione. Per questo motivo i membri della coalizione “Lunga vita ai nostri oggetti” auspicano che con l’adozione della revisione della LPAmb si considerino anche alcuni adattamenti che la rendano più ambiziosa ed efficace. Questa revisione legislativa è infatti essenziale per una transizione dell’economia verso una maggiore sostenibilità.