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Bisogna diminuire nettamente lo zucchero nell’alimentazione

È l’appello lanciato oggi dall’Alleanza nazionale alimentazione e salute (di cui l’ACSI è uno dei membri fondatori) e altri partner all’attenzione di politici e autorità e a tutti coloro che possono essere coinvolti a livello decisionale sul tema della salute della popolazione. Gli effetti nefasti di un elevato consumo di zuccheri sono ampiamente provati e in Svizzera si consumano in media 100g di zuccheri pro capite al giorno, il doppio del limite massimo raccomandato dall’OMS.

 

Secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) non si dovrebbe consumare più di 50g al giorno di zuccheri, anzi, l’ideale è una media quotidiana inferiore a 25g. Bambini e ragazzi ne dovrebbero consumare ancora meno, e nessun zucchero aggiunto dovrebbe essere consumato dai piccoli fino a 3 anni di età. Ma in Svizzera il consumo pro capite di zuccheri è ben oltre queste cifre. Gli inviti alle aziende e ai produttori affinché riducano il contenuto di zuccheri aggiunti nelle bibite e nei cibi pronti non hanno ottenuto finora risultati significativi, occorre fare molto di più.

In Svizzera più di 2,2 milioni di persone soffrono di malattie croniche non trasmissibili quali l’obesità, il diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e neurovegetative, tumori, senza contare le carie dentarie. Queste malattie causano circa l’80% all’anno dei costi diretti totali della sanità, ossia circa 52 miliardi di franchi. In tutto ciò la nostra alimentazione ha una grande influenza poiché un consumo eccessivo di zuccheri aumenta il rischio di sviluppare diverse patologie. Ridurne il consumo, soprattutto tra i bambini e gli adolescenti, ha dunque un grande potenziale nella prevenzione delle malattie non trasmissibili, così come anche sulla riduzione dei costi sanitari. È partendo da queste considerazioni che l’Alleanza nazionale alimentazione e salute e i partner di MAYbe Less Sugar, hanno lanciato un appello a politici, autorità, responsabili dell’educazione, a enti e tutti coloro che con le loro decisioni o azioni possono influenzare in modo importante questo stato di cose.

L’appello chiede in primo luogo una maggiore protezione dei bambini. In particolare: che non vi siano zuccheri aggiunti negli alimenti e nelle tisane per bébé e che il tenore di zuccheri nelle derrate alimentari dei bambini sia limitato; che non vi siano edulcoranti negli alimenti destinati ai piccoli; che le bibite zuccherate siano bandite da scuole e asili e sia limitata l’offerta di dessert zuccherati; e infine che i prodotti molto zuccherati destinati ai bambini non possano essere pubblicizzati (al riguardo vedi i risultati dell’inchiesta pubblicata sulla Bds 4.22).

Le bibite zuccherate e i dolciumi forniscono la maggior parte dello zucchero consumato in Svizzera (rispettivamente il 38 e il 48%). Ecco perché nell’appello, oltre all’introduzione di una limitazione del tenore di zucchero nei prodotti finiti, si chiede l’introduzione di una tassa progressiva per le industrie che producono bibite con zuccheri aggiunti ed edulcoranti artificiali, in modo che le incitino a ridurne il tenore. E in quest’ambito si chiede anche il divieto generale di azioni e promozioni sui prezzi delle bibite zuccherate.

Affinché i consumatori possano acquistare consapevolmente è importante che dispongano di tutte le informazioni necessarie per poterlo fare, meglio ancora se tramite una dichiarazione nutrizionale semplice e comprensibile come quella del Nutri-Score: si invita pertanto a introdurre questa dichiarazione a livello nazionale. Nel contempo si chiede anche che nessun prodotto contenente zuccheri aggiunti possa riportare sulla confezione riferimenti salutistici.

Tra le richieste non vi sono però solo limitazioni e divieti: si invita infatti anche a promuovere l’accesso agli alimenti salutari, come frutta e verdura, e ai cibi non ultralavorati.

Come detto, l’appello non si rivolge direttamente ai consumatori, ma è importante che anche loro ne siano consapevoli affinché possano fare delle scelte responsabili.

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