Le nostre battaglie Diritti del consumatore

Più che raddoppiati i reclami dei consumatori

L’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori – che comprende l’ACSI, la FRC e la SKS – presenta per la seconda volta la classifica delle lamentele e dei reclami che le tre associazioni hanno ricevuto e trattato nel corso dell’anno per telefono, lettera, email o mediante i rispettivi siti internet. Per il 2017 il maggior numero dei casi riguarda l’IVA fatturata e prelevata illecitamente per anni dalla società di riscossione Billag per il canone radiotelevisivo. Al secondo posto troviamo i casi legati allo scandalo della manipolazione dei motori da parte di Volkswagen per far figurare migliori i dati dei gas di scarico; terze in classifica tutte le questioni relative ai contratti, come garanzia, difetti, fornitura e modifiche contrattuali.

Come già nel 2016, l’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori in questo mese di dicembre presenta i dati riguardanti le lamentele e i reclami di consumatori e consumatrici. Lo scorso anno alle organizzazioni dei consumatori erano pervenute 20’661 richieste di consulenza o reclami, un numero che nel 2017 è più che raddoppiato, poiché ha raggiunto la quota di 48’219, pari a un incremento del 133%. La tipologia dei casi permette inoltre di stabilire quali siano i principali punti dolenti per i consumatori del nostro Paese.

Richiesta di restituzione dell’IVA prelevata illecitamente dalla Billag
Per anni la società di riscossione del canone radiotelevisivo Billag ha fatturato un’IVA del 2,5% sul canone ma è stata un’operazione illecita, come statuito dal Tribunale federale nell’aprile del 2015. Le somme in eccesso e prelevate senza averne il diritto non sono state restituite automaticamente ai consumatori. Per questo, l’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori esige che l’Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) proceda alla restituzione dell’IVA prelevata abusivamente. Il Tribunale amministrativo federale nel febbraio di quest’anno ha espresso un parere favorevole sulle quattro denunce-tipo preparate dall’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori e ha obbligato l’UFCOM, con effetto retroattivo, a rimborsare l’IVA pagata in eccesso tra il 2005 e il 2015. Contro la sentenza del Tribunale amministrativo federale è stato presentato ricorso al Tribunale federale e nel frattempo 19’000 fra consumatrici e consumatori si sono rivolti ad ACSI, FRC e SKS per farsi assistere nell’operazione per la restituzione delle somme prelevate illecitamente.
“È stato il rifiuto da parte dell’UFCOM di accettare la sentenza del Tribunale amministrativo federale – e di ricorrere quindi al Tribunale federale – a far arrabbiare ancora di più i consumatori e a ridare slancio alle richieste di restituzione dell’IVA che per anni è stata prelevata illecitamente dalla Billag”, ha sottolineato Laura Regazzoni Meli, segretaria generale dell’ACSI.

Dieselgate: i consumatori vogliono essere indennizzati
Nel settembre del 2015 si è appreso che la casa automobilistica Volkswagen aveva manipolato su larga scala i suoi veicoli per migliorare i dati riguardanti i gas di scarico; solo con il tempo, tuttavia, è stato possibile stabilire con chiarezza la reale ampiezza della truffa. A livello mondiale il cosiddetto dieselgate ha riguardato 8 milioni di veicoli, 175’000 dei quali importati in Svizzera. Sono state quindi migliaia le persone che nel nostro Paese si sono rivolte alle organizzazioni dei consumatori per chiedere lumi sulla questione. Nel 2017 le associazioni dei consumatori hanno formulato delle proposte affinché i consumatori toccati dal dieselgate potessero chiedere un indennizzo sia alla Volkswagen sia ad AMAG, importatore in Svizzera dei veicoli della casa automobilistica tedesca.
A causa della manipolazione dei dati dei gas di scarico,infatti, i veicoli hanno perso circa il 15% del loro valore, senza contare che l’azione di richiamo degli stessi per la correzione dei software è ancora in corso. Un’altra preoccupazione è che i veicoli, dopo l’aggiornamento dell’elettronica dei propulsori, accusino problemi con le prestazioni dei motori e relativi ai consumi di carburante.

Ulteriore aumento delle lamentele per le pratiche commerciali scorrette
Le lamentele e le richieste di consulenza per le pratiche commerciali scorrette sono aumentate dalle 4’374 del 2016 alle 5’004 del 2017. Si tratta di reclami dovuti a metodi di vendita aggressivi e ingannevoli e di trappole internet. Tra i metodi di vendita aggressivi rientrano anche le chiamate telefoniche indesiderate. A proposito di queste ultime, per ora solo la Swisscom ha mantenuto la promessa di intervenire, poiché ha messo in funzione un filtro per bloccare le telefonate moleste sia sulla rete fissa sia su quella mobile, con l’intervento riguardante la seconda diventato effettivo da poco. Comunque, le chiamate pubblicitarie indesiderate costituiscono ancora un significativo punto dolente per i consumatori, sebbene il numero dei casi abbia fatto retrocedere questa problematica al quarto posto.

Problemi con i contratti
Al terzo rango, con 5’668 casi, troviamo infatti i problemi incontrati dai consumatori con i contratti. I reclami riguardano in particolare garanzie, difetti, forniture e transazioni via web. Nell’ordine seguono poi i problemi relativi a telecomunicazioni (2’456 casi), pretese abusive delle società specializzate nel recupero dei crediti (1’401) e salute (1’347).
“A proposito della salute, la preoccupazione principale dei consumatori è rappresentata dai premi della cassa malati che aumentano costantemente da un anno all’altro. Un discorso che concerne tutti noi e non può certo essere ridotto ai 1’401 casi riportati nell’elenco dei reclami dei consumatori per il 2017” ha spiegato a questo proposito Laura Regazzoni Meli, segretaria generale dell’ACSI.