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Bagarinaggio online: fioccano sanzioni milionarie

Il secondary ticketing, ovvero la rivendita dei biglietti che fa esplodere il costo dei biglietti dei concerti offerti dalle grandi star della musica, su tutte quelle del rock e del pop, non è un problema nuovo.

In Italia l’Antitrust in queste settimane ha chiuso la sua istruttoria su quello che di fatto è il bagarinaggio online e ha inflitto sanzioni pecuniarie per un totale di 1,7 milioni di euro, uno dei quali a carico della sola TicketOne, società che ha l’esclusiva di molti artisti ed eventi ed è il corrispettivo della nostra TicketCorner e quindi si occupa della vendita primaria. Attraverso la quale, però, i biglietti per i concerti dei big spesso e volentieri vanno esauriti in un battibaleno o quasi, biglietti che in capo a pochi minuti, a prezzi maggioratissimi, vengono poi offerti sui siti del secondary ticketing. Le altre società multate dall’Antitrust sono ViaGogo, Ticketbis, MyWayticket e Seatwave, specializzate nella rivendita in seconda battuta.
A TicketOne è stato rimproverato dall’Antitrust di non aver adottato misure e provvedimenti efficaci per la lotta al bagarinaggio, malgrado l’obbligo contrattuale di agire in tal senso. La società ha deciso di ricorrere contro la sanzione ma intanto è giunto un segnale forte, anche perché sono stati evidenziati potenziali conflitti d’interesse che non possono non preoccupare i consumatori appassionati di musica, come scritto dal quotidiano torinese La Stampa. TicketOne, infatti, è la sede italiana di Eventim, società che possiede anche Fansale, che in alcune nazioni è una piattaforma di secondary ticketing. E lo stesso vale per TicketMaster, che appartiene al gruppo Live Nation, organizzatore di concerti. Quindi, in pratica è emerso che le società impegnate sul fronte della vendita primaria guadagnano due volte, con buona pace di chi vuole assistere ai concerti dal vivo. Le commissioni di ViaGogo, sempre secondo La Stampa, finiscono in Svizzera, dove questa società ha posto la sua sede dopo essere incappata in varie cause giudiziarie.
E a proposito delle commissioni, ecco che è stato portato alla luce quanto valgano queste commissioni, perché la società in questione chiede il 12% al broker di turno e il 18% a chi acquista.
Di conseguenza, ecco spiegato perché i costi, per il consumatore finale, diventano esosissimi e anche perché – guarda caso, verrebbe da dire… – i biglietti vadano esauriti in pochi minuti anche per concerti che si tengono in stadi e impianti che di persone possono ospitarne decine di migliaia. E per concludere, una piccola nota: a Eventim appartiene anche TicketCorner, quindi… occhio, per i concerti su suolo svizzero!