Notizie sui consumi Prodotti e ingredienti

Da dove proviene il pane che mangi?

Il Parlamento vuole che negozi, ristoranti e altri punti vendita dichiarino per iscritto da dove proviene il pane che vendono. Per permettere maggiore trasparenza verso i consumatori, che potrebbero così fare acquisti più consapevoli.

Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Consiglio Nazionale ha espresso il proprio sostegno ad una mozione che chiede l’obbligo di dichiarazione di provenienza del pane, proprio come si fa già comunemente con la carne. Il Consiglio federale dovrà ora presentare una proposta di legge concreta.

La misura dovrebbe anche combattere una discrepanza: la maggioranza dei consumatori si dice convinta di acquistare pane svizzero, ma nella realtà l’acquisto di pane dall’estero è in aumento. Un segno che probabilmente molti consumatori acquistano pane importato senza saperlo. Fra il 2000 e il 2019 del resto, la quantità di pane importato è quadruplicata. Nel 2019 circa la metà dei prodotti importati a base di pane non erano preimballati, e dunque non avevano alcuna indicazione di provenienza per il consumatore. L’obbligo varrebbe fra l’altro anche per i prodotti trasformati come i panini già pronti.

Fra i sostenitori le associazioni di categoria come Schweizer Brot e la Federazione svizzera dei produttori di cereali (FSPC) mentre la distribuzione si oppone: contrarie sia GastroSuisse che HotellerieSuisse, così come la Swiss Catering Association e l’Associazione di negozi delle stazioni di servizio. Proprio presso i distributori di benzina infatti viene venduto frequentemente pane importato.

L’ACSI sostiene una misura che va ad aumentare la trasparenza, in modo che i consumatori conoscano la provenienza del pane che acquistano e possano decidere autonomamente.