Le nostre battaglie Pazienti

Helsana+ ha raccolto dati illegalmente: ora tocca all’UFSP

La raccolta di dati presso l’assicurazione di base con il programma Helsana+ era illegale. È quanto ha stabilito il Tribunale amministrativo federale con una sentenza dello scorso 19 marzo. La sentenza non chiarisce tuttavia altri aspetti sollevati dalle organizzazioni dei consumatori e dei pazienti e dall’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (Mister Dati).

Preso atto del fatto che la raccolta di dati effettuata con il programma bonus Helsana+ era illegale, restano da chiarire altri aspetti sollevati dalle organizzazioni a tutela dei consumatori e dei pazienti. In particolare, la questione della discriminazione ai danni di pazienti disabili, malati, con difficoltà motorie nonché contro coloro che non vogliono accettare di condividere i propri dati personali. A questo punto spetta all’Ufficio federale della Sanità Pubblica di intervenire in virtù del proprio ruolo di autorità di vigilanza.

Per quanto concerne la protezione dei dati, questa sentenza dimostra ancora una volta come la legge svizzera vada adeguata al più presto. Infatti se da un lato la raccolta dei dati è stata ritenuta illegale, gli altri trattamenti degli stessi sono stati giudicati ammissibili poiché non è stata violata alcuna disposizione a tutela della personalità. Un caso che mostra la necessità di chiudere le lacune in materia di protezione dei dati nella legislazione elvetica.