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I consumatori vogliono poter acquistare frutta e verdura non standard

In primavera, durante il lockdown, Coop e Migros hanno ampliato la propria gamma di frutta e verdura che non rispetta gli standard estetici. Un sondaggio condotto dall’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori (ACSI, FRC e SKS) mostra che i due terzi dei consumatori sono disposti ad acquistare una quantità maggiore di questi prodotti. Tuttavia, i controlli a campione effettuati nei negozi dimostrano che queste offerte sono tornate a essere rare dall’inizio di agosto. Le organizzazioni dei consumatori chiedono una maggiore sensibilità da parte dei principali distributori rispetto al problema dello spreco alimentare.

L’acquisto di prodotti dall’aspetto non perfetto può dare un contributo significativo nella lotta allo spreco alimentare: perché le patate voluminose o bitorzolute e le barbabietole storte e i frutti con macchie non vengono gettate dopo essere state raccolte. Alcuni di questi prodotti sono del resto utilizzati dal settore della ristorazione. Durante il lockdown, quando i ristoranti e gli alberghi hanno dovuto chiudere, Coop e Migros hanno cercato di offrire sempre più prodotti non conformi. A quanto ci risulta, questi prodotti sono stati acquistati da molti consumatori.

Scarsità di offerta
Anche per chi cerca frutta o verdura non standard e sarebbe disposto ad acquistarla, trovarla non è facile. Le visite a campione condotte nelle diverse regioni della Svizzera presso i principali rivenditori hanno mostrato che nei negozi Coop e Migros di piccole e medie dimensioni e presso gli altri distributori (Denner, Aldi, Lidl, Manor) l’offerta è nulla. Solo nelle grandi filiali Coop e Migros si possono trovare alcuni prodotti isolati. Anche nei negozi online l’offerta è praticamente inesistente. Da Migros, è anche difficile identificare questi prodotti: contrariamente a Coop, che li offre con il marchio “Ünique”, Migros non ha una linea specifica.

I consumatori sono pronti
Un sondaggio online non rappresentativo condotto da ACSI, FRC e SKS con 4150 partecipanti ha mostrato che quasi la metà dei consumatori ha già notato tali prodotti nei negozi. Oltre il 50% ha detto di averne acquistati di più durante il lockdown quando l’offerta era disponibile. Il 66% desidera acquistarne più spesso in futuro e un quarto degli intervistati afferma che questa frutta e verdura non deve necessariamente essere offerte a un prezzo inferiore.

Ciò dimostra che la disponibilità dei clienti ad acquistare è maggiore della disponibilità dei rivenditori a offrire questi prodotti. L’Alleanza delle organizzazioni dei consumatori si è dunque rivolta ai rivenditori e ha chiesto loro di ampliare nuovamente l’offerta. I consumatori possono prendere in considerazione e acquistare questi prodotti solo se sono disponibili nei negozi. È anche importante provare nuove strategie e canali di vendita.

Ogni passo contro lo spreco alimentare è importante: dal campo al piatto, un terzo di tutto il cibo (quasi 3 milioni di tonnellate) viene perso in Svizzera.