Ad una ad una, le compagnie di telecomunicazioni stanno modificando le proprie CG introducendo delle cosiddette “clausole inflazione”, che consentiranno loro in futuro di aumentare i prezzi degli abbonamenti nel corso della durata minima contrattuale, senza che questo dia al consumatore il diritto ad una disdetta anticipata.
Insomma: il consumatore sottoscrive un abbonamento ad un determinato prezzo, questo prezzo aumenta, e il consumatore è costretto a subire l’aumento passivamente. Le compagnie si difendono dicendo che questi aumenti sarebbero legati all’andamento dell’IPC (Indice nazionale dei prezzi al consumo), e non sarebbero quindi arbitrari.
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