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Sympany potrà effettuare “chiamate a freddo” grazie alla Posta?

La cassa malati Sympany si istallerà a partire da settembre in otto sedi della Posta, mentre in 90 ulteriori sedi verranno proposte delle consulenze per i clienti. In pratica, in futuro i collaboratori della Posta recluteranno clienti per conto di Sympany.

L’accordo dello scorso anno raggiunto dagli stessi assicuratori malattia ha stabilito che una commissione di vigilanza del settore avrebbe controllato il rispetto di tutta una serie di regole, fra le quali il divieto delle cosiddette chiamate a freddo. Ma questo accordo fra Sympany e la Posta rischia di minare i progressi fatti, visto che sostanzialmente ai clienti degli uffici postali verranno proposti i servizi di Sympany.

Il fatto che agli impiegati della Posta verrà chiesto di indossare diversi “cappelli”, proponendo servizi di svariate aziende partner, è opaco e crea confusione. E a dire il vero, questo sta già avvenendo con altre partnership. Ma è particolarmente preoccupante il fatto che questo avvenga anche nel ramo delle assicurazioni malattia, che tramite l’accordo citato in precedenza avevano preso l’impegno di ridurre il proprio martellante tentativo di reclutare nuovi assicurati.

Vi è inoltre un problema di protezione dei dati. I dati dei clienti presso la Posta non devono in nessun caso essere forniti alle aziende partner, neppure se in forma anonima (che spesso, in realtà, anonima non è).