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Viaggi tutto incluso: no ai buoni, sì ai rimborsi!

Molti consumatori hanno dovuto annullare i propri viaggi “a pacchetto” tutto compreso prenotati presso delle agenzie viaggi. Pochi di loro hanno però ricevuto un rimborso, mentre ai più, è stato proposto soltanto un buono, spesso limitato a delle condizioni specifiche. La legittimità di questa pratica non sembra sussistere: il diritto svizzero in materia di viaggi tutto compreso prevede infatti il diritto a ricevere un rimborso qualora il viaggio debba essere annullato per circostanze come quelle attuali.

Il tema è molto caldo e visto che non si è riusciti a trovare un accordo fra le organizzazioni a tutela dei consumatori e le aziende, dovrà essere il parlamento a dare delle risposte. In attesa che queste risposte arrivino l’ACSI ribadisce quanto già sostenuto dalle principali organizzazioni di difesa dei consumatori in vari paesi europei come Belgio, Francia, Italia, Olanda, Austria e Germania: i consumatori non devono essere costretti ad accettare dei buoni. Questi buoni possono essere proposti, ma la loro accettazione o meno rimane una scelta volontaria del consumatore. Che magari non può o non vuole effettuare il viaggio nei tempi previsti dal buono e vista l’attuale situazione sanitaria.

Anche in questo caso, il momento critico attraversato dal settore del turismo non può essere riversato sulle spalle dei consumatori. Anzi: proprio perché ci sono anche dei rischi di fallimenti, questi buoni sono particolarmente problematici. Essi dovrebbero allora perlomeno essere garantiti da un fondo di garanzia in modo che in caso di fallimento dell’agenzia, possa esserci un rimborso.