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Difendere i consumatori svizzeri può costare caro

Senza lo strumento delle azioni collettive è difficile difendere i consumatori svizzeri. Se ne sono accorti i nostri colleghi della SKS (Stiftung für Konsumentenschutz). Il Tribunale del commercio di Zurigo ha infatti negato alla SKS la possibilità di rappresentare 6000 consumatori svizzeri nei confronti del gruppo AMAG in merito allo scandalo Dieselgate, imponendole anche un salasso di 288’000 franchi fra spese processuali e risarcimento ad AMAG e Volkswagen.

Secondo il Tribunale la SKS non ha fra i suoi scopi quello di rappresentare terzi in azioni legali. Eppure il suo mandato è proprio quello di salvaguardare gli interessi dei consumatori. Intanto, i consumatori statunitensi hanno ricevuto da tempo cospicui risarcimenti. Lo strumento della causa collettiva, la cui mancanza si fa sempre più sentire in Svizzera, sarebbe utile per i cittadini che non possono permettersi di affrontare da soli lunghe cause giuridiche e permetterebbe anche di ridurre il numero e i costi dei processi.

Ma la SKS non si fa intimidire dal salasso finanziario e annuncia che insisterà su questo tema (anche in occasione della revisione del codice di procedura civile l’anno prossimo). L’ACSI sarà al suo fianco in questa battaglia.

La SKS valuta ora un ricorso al Tribunale federale.