Autodifesa del consumatore Prodotti e ingredienti Rischi alimentari

Prodotti per bambini sempre pieni di zucchero

I nostri colleghi della Konsumentenschutz hanno effettuato un’analisi di diversi prodotti per i più piccoli. È emerso ancora una volta un contenuto di zuccheri decisamente elevato, che abitua i bambini fin da pochi mesi di età a consumarne troppo e plasma il loro gusto. I risultati ricalcano quelli che erano emersi da un’inchiesta dello scorso anno alla quale aveva partecipato anche l’ACSI.

Alcuni esempi citati dalla Konsumentenschutz includono un vasetto di muesli alla frutta da 220 grammi che ne contiene 27,5 di zucchero (7 zollette) consigliato già dagli 8 mesi di età, una spremuta che contiene 14 grammi di zucchero ogni 100 grammi di prodotto (un contenuto superiore a quello di bevande come la Coca Cola) o ancora dei biscotti composti per il 20-25% da zucchero e promossi come adatti dai 6 mesi di età. Una barretta alla frutta presa in esame è invece composta per il 46% da zucchero, e un tè al finocchio di Mamia ha un contenuto di zucchero pari al 91%.

Molti di questi prodotti vengono fra l’altro promossi con una miriade di affermazioni legate all’ecologia e alla sostenibilità. Peccato però che il loro contenuto di zuccheri sia ampiamente superiore alle raccomandazioni dell’OMS. I più piccoli consumando questi prodotti si abituano a gusti molto dolci, e questo può avere conseguenze nell’età adulta, durante la quale potrebbero essere confrontati a problemi come l’obesità.

Le organizzazioni dei consumatori chiedono da tempo che gli alimenti possano essere pubblicizzati con imballaggi e marketing rivolti ai bambini unicamente se contengono ingredienti bilanciati secondo le raccomandazioni dell’OMS. Inoltre le affermazioni relative alla salute dovrebbero essere permesse unicamente sugli imballaggi di prodotti effettivamente bilanciati, per evitare che i consumatori vengano tratti in inganno dal marketing e ritengano sani prodotti che in realtà non lo sono. Il Nutri-Score andrebbe promosso e utilizzato su più prodotti possibili, anziché venire osteggiato da molti attori della filiera agroalimentare come attualmente avviene. È importante infine ricordare che i bambini, soprattutto se di pochi mesi o anni di età, non hanno modo di decidere autonomamente cosa mangiare o bere, e servono quindi delle regole per tutelarli.