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Amazon, beccata con…la vendita di falsi

Si è spesso parlato delle condizioni di lavoro poco edificanti che Amazon impone a un buon numero dei suoi impiegati. Ma non è l’unico problema del gigante delle vendite online: c’è anche la vendita di falsi su market place. State all’occhio!

Negli scorsi mesi – e a svelare lo stato delle cose è stato un servizio televisivo proposto Sky TG24 – il colosso fondato da Jeff Bezos (nel frattempo diventato l’uomo più ricco della terra con un patrimonio di 119,8 miliardi di dollari) è balzato agli onori delle cronache per un modo di agire ben poco edificante, per non dire riprovevole. Ebbene, si è scoperto che attraverso “market place”, il canale utilizzato da venditori terzi per proporre i loro articoli tramite il sito di Amazon, vengono pure venduti dei falsi belli e buoni, fra l’altro a prezzi mica da ridere, a ben pensarci. Il caso più eclatante è stato quello di borse griffate Louis Vuitton vendute dalla Cina tramite amazon.it, oggetti del desiderio che una volta giunti in Italia si sono appunto rivelati dei falsi, come certificato dalla stessa casa francese specializzata in accessori di lusso.

Di per sé si potrebbe anche ammettere che Amazon non può controllare tutto quel che fanno e vendono i fornitori terzi tramite “market place”, considerando che l’offerta è tanto sterminata quanto variegata. È però vero che il gigante dell’e-commerce non può permettersi di far finta di nulla, perché ci guadagna – o ci ha guadagnato – anche grazie agli articoli taroccati. Già, perché nel caso delle borse in questione – le percentuali chieste dal colosso di Jeff Bezos variano a seconda della tipologia dei prodotti – per la vendita di ogni pezzo avrebbe incassato, come da contratto fra Amazon e i fornitori terzi, una commissione del 15%. Ecco dunque che la Louis Vuitton falsa acquistata dai giornalisti di Sky TG24 e venduta dalla Cina all’Italia a poco più di 300 euro, ha fruttato ad Amazon un più che discreto guadagno di 45 euro, per un pezzo singolo, evidentemente.

Amazon in men che non si dica si è attivata per cancellare le offerte di borse Louis Vuitton false e il venditore cinese, ma a questo punto sarà sempre bene tenere molto alta l’attenzione. Anche per non rischiare di dover dare spiegazioni – questione che riguarda noi consumatori che abbiamo finalizzato ordinazione e acquisto ­– alle autorità doganali svizzere, che giustamente non vanno troppo per il sottile quando riescono a intercettare prodotti taroccati. Il caso riportato qui deve indurci ad andare cauti pure con Amazon e soprattutto con il suo “market place”, nel caso in cui fossimo tentati di far arrivare a casa un articolo di lusso a prezzo più o meno scontato. Già, perché anche trecento euro, tra l’altro, non sono mica bruscolini…