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Apparecchi acustici, non è semplice come nella pubblicità

Il servizio InfoConsumi dell’ACSI viene di tanto in tanto contattato da persone che si lamentano di pubblicità ritenute ingannevoli o fuorvianti sugli apparecchi acustici. Un’occasione per tornare su questo argomento, ricordando alcuni punti chiave: gli apparecchi acustici non sono bacchette magiche in grado di far tornare l’udito come quando si aveva 20 anni, quindi occorre moderare le proprie aspettative; le pubblicità fanno sembrare tutto semplice e miracoloso, ma la realtà presentata nelle pubblicità è sempre edulcorata; ogni persona è diversa ed è fondamentale capire quali siano le proprie esigenze.

È un tema del quale l’ACSI si è già occupata a più riprese: per esempio proponendo un test, o approfondendo la questione del prezzo molto caro di questi apparecchi. Abbiamo anche interpellato ATiDU, che è la referenza su questo tema nella Svizzera italiana.

Ultimamente a destare reazioni negative è soprattutto il marketing attraverso il quale vengono proposti questi apparecchi. Molte pubblicità, visibili anche online o sui social media, parlano di “apparecchi a costo zero”. “Senti bene senza costi”, si può leggere per esempio in una promozione del Centro Acustico Ticinese. Queste pubblicità mettono spesso anche fretta: “Il numero di apparecchi disponibili in offerta è limitato, chiamaci subito! Anche a domicilio!”. “In questa moderna era, grazie ai recenti sviluppi nella tecnologia dell’udito, non dovete più combattere con un danno uditivo”. E via di seguito. Insomma, dalle pubblicità, appare scontato che si possa risolvere qualsiasi problema di udito gratuitamente.

Non è così.

L’ACSI riassume alcune considerazioni e consigli dopo essersi consultata anche con ATiDU:

  • È possibile che grazie ai contributi AVS/AI, alcuni apparecchi risultino davvero “gratuiti” (bisognerà comunque pagare in anticipo). Tuttavia, questo dipende da caso a caso: non tutti hanno diritto a questi contributi, ed occorre prima verificarlo. Inoltre, questi apparecchi “gratuiti”, sono quelli di fascia più bassa. Possono essere sufficienti per alcune persone, ma per altre possono avere delle prestazioni inadeguate e risultare di fatto inutili.
  • Al di là dell’acquisto dell’apparecchio, è di fondamentale importanza il seguito di un audioprotesista, perché l’apparecchio andrà adattato e occorrerà fare un vero e proprio percorso per ottenere dei buoni risultati. Non bisogna quindi pensare che si acquista un oggetto ed è finita lì.
  • Il consumatore deve capire quali sono le sue esigenze, anche tramite la consulenza di un audioprotesista. L’udito è una cosa molto individuale: per alcune persone degli apparecchi più semplici possono essere assolutamente adeguati (inutile avere una Ferrari per andare a 50 km/h), per altre può essere necessario qualcosa di più performante. Gli apparecchi si differenziano anche per la possibilità o meno di essere connessi a vari dispositivi con bluetooth o altre metodologie. Bisogna prendersi il tempo di capire quale è l’apparecchio adatto a sè.
  • Gli apparecchi acustici richiedono pazienza. Il suono può risultare strano all’inizio, ma in alcuni casi è solo questione di abitudine. Bisogna dare tempo all’apparecchio e cercare di abituarsi prima di rinunciare.
  • Le aspettative eccessive possono creare una delusione: gli apparecchi acustici non possono fornire un suono perfetto e in molti casi occorre pazienza e capacità di adattamento, mentre nelle pubblicità, sembra tutto facile.
  • Prima dell’acquisto, si ha diritto a provare apparecchi diversi e a cambiare idea e rinunciare.
  • Normalmente, nel prezzo di acquisto dovrebbe essere incluso il servizio: verificare che sia effettivamente così prima di procedere.
  • I problemi di udito non affrontati possono portare ad un crescente isolamento e ad un aumento del rischio di demenze. È quindi peccato rinunciare a provare a trovare una soluzione.
  • In caso di dubbi, contattare ATiDU.