La Commissione Federale del Consumo (CFC) si dice preoccupata e sprona il Consiglio federale e il Parlamento ad agire. Le frodi alimentari sono in aumento, ma mentre l’Europa ha potenziato gli strumenti per combatterle, la Svizzera resta poco attrezzata: scarsi mezzi per scovare le truffe e pene blande per chi viene scoperto. I controlli operati attualmente non sono, secondo la CFC, al passo con i tempi e con la professionalizzazione dei truffatori.
Le frodi alimentari sono in aumento, e diventano sempre più sofisticate e ben congeniate. La Commissione federale del consumo (CFC) lancia l’allarme: la professionalizzazione delle frodi alimentari rende l’attuale legislazione obsoleta e i mezzi messi in campo per combatterle insufficienti.
Perso il treno con l’Europa
Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha reagito in maniera energica all’aumento del fenomeno e altrettanto hanno fatto diversi singoli stati membri con misure aggiuntive proprie. La Svizzera invece rimane piuttosto passiva. Secondo la CFC, le tecnologie moderne, la pressione sui prezzi e il commercio internazionale stanno facendo crescere sempre più il rischio di frodi alimentari. Si ricordano negli ultimi anni, per esempio, i casi di carne estera spacciata per carne svizzera o i prodotti a base di carne di cavallo spacciata per carne bovina. Ma la maggioranza delle frodi, purtroppo, allo stato attuale non viene mai scoperta oppure viene scoperta troppo tardi, quando ormai il danno è stato fatto. In diversi casi, questo include gravi rischi per la salute dei consumatori. Nell’UE, l’EU Food Fraud Network coordina una rete di lotta alla frode alimentare negli stati membri con controlli regolari e sanzioni severe. Le informazioni vengono scambiate agilmente dagli stati membri su una piattaforma della Commissione UE. Anche il Regno Unito, malgrado non faccia più parte dell’Unione, ha messo in atto misure notevoli per reagire al fenomeno.
Servono una task force e un inasprimento delle leggi
Secondo la CFC, è necessario in Svizzera costituire un gruppo di esperti di diversi ambiti per formare una task force dedicata alla lotta alla frode alimentare. Attualmente vi è la piattaforma “Coordination Food Fraud” (COFF), che ha tuttavia risorse “trascurabili” secondo la CFC. È inoltre necessaria secondo la Commissione una revisione della Legge sulle derrate alimentari: in Svizzera servono più controlli effettuati da personale qualificato (attualmente carente) e sanzioni più severe per chi viola le norme. Inoltre, è necessario un maggior scambio di informazioni fra gli esperti e sarebbe auspicabile che la Svizzera potesse avere accesso alla piattaforma UE, cosa che al momento non avviene nell’ambito degli accordi bilaterali. Attualmente la Svizzera, con i suoi prezzi di vendita elevati e la sua legislazione blanda, è, secondo la CFC, un bersaglio perfetto per le frodi alimentari.