Dal 1974 al 2005

La storia dell’ACSI comincia negli anni Settanta ed è strettamente legata al riconoscimento del voto alle donne (decretato con il referendum del 7 febbraio 1971). Alcune delle donne che si erano battute per l’ottenimento di questo diritto, una volta elette, costituirono, in pieno boom economico, un sodalizio volto a sensibilizzare una nuova categoria di cittadini prima inesistente, i consumatori. Poiché l’obiettivo principale allora era il controllo dei prezzi, in particolare legati alla spesa domestica svolta dalle casalinghe, il nome dell’organizzazzione – che raccolse immediati consensi – al momento della sua costituzione nel 1974 fu al femminile: Associazione consumatrici della Svizzera italiana. L’anno successivo il suo giornale fu chiamato “La borsa della spesa”. Da allora il percorso e i problemi affrontati sono stati tanti. La crescita dell’ACSI in termini di soci è stata costante e, oggi, l’associazione, è riconosciuta e apprezzata, anche come partner affidabile, per quanto critico e indipendente, dalle istituzioni cantonali e federali.

2005
  • L´assemblea nomina presidente dell´ACSI Mario Jäggli, in sostituzione di Fiamma Pelossi. Ingegnere chimico, Mario Jäggli è stato direttore del Laboratorio cantonale.
  • L´Acsi collabora con il WWF per la pubblicazione di tre guide intitolate “Guida agli elettrodomestici amici del clima”, “Legno: guida agli acquisti”, “Guida ai marchi non alimentari”.
  • L´Acsi sostiene la campagna in favore dell´Iniziativa federale “Per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche (moratoria), accolta da popolo e cantoni il 27novembre.
  • L´Acsi partecipa alla raccolta di firme per l´iniziativa cantonale “Riformare l´aiuto cantonale per l´assicurazione malattia senza tagli” che propone misure per migliorare l´utilizzo delle risorse della partecipazione cantonale al costo dei premi dell´assicurazione malattia (sussidi).
  • Per protestare contro l´aumento dei premi per l´assicurazione malattia di base l´Acsi scrive a Pascal Couchepin e organizza l´invio al consigliere federale di cartoline e e-mail di protesta di consumatrici e consumatori scontenti. L´Acsi coordina pure la presentazione di una decina di ricorsi individuali contro l´aumento dei premi delle casse malati al Tribunale cantonale delle assicurazioni.
  • L´Acsi si fa promotrice di un´azione in favore di una dichiarazione dei cibi industriali (fonctional food) serviti nei ristoranti. L´idea è stata accolta favorevolmente dalle altre organizzazioni consumeriste e dalla Commissione federale del consumo. Sono in corso trattative con i rappresentanti dei ristoratori.
  • In dicembre viene pubblicata la “Guida del bebé – La sicurezza tu e il tuo bambino”. La guida fornisce consigli pratici su come scegliere, istallare e utilizzare materiale di puericultura e articoli di sicurezza destinati alla prevenzione degli incidenti domestici.
2004
  • In occasione del 30° di attività l’ACSI organizza un seminario dedicato al tema “Energie sostenibili”
  • È pubblicata sul sito internet www.acsi.ch della nuova “Guida sulla sicurezza informatica”. L´obiettivo è di informare consumatrici e consumatori sui pericoli a cui va incontro il nostro computer di casa e sulle possibili soluzioni per proteggersi.
  • L´Acsi sostiene l´iniziativa federale “Servizi postali per tutti” (bocciata di stretta misura in votazione popolare ) e partecipa alla raccolta di firme per l´iniziativa che chiede la creazione di una cassa malati unica a livello federale per l´assicurazione obbligatoria e la fissazione dei premi in base al reddito.
  • L´Acsi aderisce all´azione di protesta lanciata dalla FRC contro le pessime condizioni di lavoro riscontrate in numerosi stabilimenti cinesi dei maggiori fabbricanti di giocattoli. Un’inchiesta condotta in 6 fabbriche di giocattoli delle marche più diffuse (Lego, Mattel, Bandai, MGA Entertainement, Hasbro, Disney) ha messo in luce una situazione drammatica per gli operai, generalmente giovani donne, impiegate in condizioni di lavoro spesso scandalose, con salari di miseria, ore supplementari non pagate, utilizzo senza protezione di sostanze tossiche.
  • L´Acsi partecipa, a livello cantonale, al lancio della petizione della rete Maiss (di cui fa parte anche l´ACSI) per l’introduzione di cibi di produzione locale e prioritariamente di origine biologica nelle mense scolastiche del Cantone. In 6 mesi vengono raccolte 6500 le firme.
2003
  • L’ACSI ribadisce la sua posizione contro il nucleare e in occasione delle votazioni federali del 18 maggio La Borsa della spesa viene inviata a tutti i fuochi del Ticino. L’ACSI sostiene l’iniziativa
  • “La salute a prezzi accessibili” e si oppone all’aumento della franchigia e della partecipazione ai costi nell’ambito dell’assicurazione malattia obbligatoria. Lancio della petizione “La scelta dell’operatore telefonico spetta al consumatore” in collaborazione con le altre organizzazioni consumeriste.
  • L´ACSI partecipa al lancio dell’iniziativa popolare “Per alimenti senza manipolazioni genetiche” che raccoglie in pochi mesi le 100’000 firme necessarie.
  • Pubblicazione, in collaborazione con il WWF e la Protezione Svizzera degli animali, del dépliant informativo e dello studio approfondito sui “Marchi per alimenti.
2002
  • Lancio a livello federale della petizione “Indicazione dei prezzi su ogni prodotto!” Un’azione che ha visto l’ACSI molto attiva e che ha permesso di raccogliere quasi 7’000 firme nella Svizzera italiana sul totale di 45’000 raggiunto a livello svizzero.
  • Lancio a livello cantonale della petizione “No alla chiusura dei negozi Coop “sottoscritta da oltre 6’000 persone.
  • Lancio della petizione “Contro l’oscuramento dei canali televisivi” per protestare contro la decisone della SRG SSR Idée suisse di interrompere la diffusione via etere dei canali nella altre lingue nazionali.
  • L’UFAS – Ufficio federale delle assicurazioni sociali riconosce l’importante ruolo informativo dell’ACSI sulle casse malati e la chiama a far parte, insieme a altri enti e associazioni svizzere, della “Rete per l’ottimizzazione dei premi”.
  • In occasione dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni sulle derrate alimentari La borsa della spesa pubblica la “Guida agli additivi alimentari”.
2001
  • Lancio della campagna “Quanto costa?” per protestare contro la mancata esposizione dei prezzi sui prodotti in collaborazione con le altre organizzazioni consumeriste
  • Lancio a livello federale dell’iniziativa “Posta per tutti” in collaborazione con alcuni sindacati e con le altre organizzazioni consumeriste per rispondere al pressante bisogno di informazioni dei consumatori
  • La borsa della spesa pubblica un inserto sulla mucca pazza
  • L’ACSI partecipa all’inchiesta federale sulle tariffe dei dentisti che porterà il Consiglio federale a introdurre l’obbligo di esporre il valore del punto tariffale
  • L’Enciclopedia del consumatore, che si può consultare sul sito www.acsi.ch, supera le 100 voci
  • L’ACSI si oppone alla Variante 95, la nuova strada che dovrebbe attraversare il Piano di Magadino.
2000
  • Nell’assemblea generale del 25 marzo viene eletta nuova presidente dell’ACSI Fiamma Pelossi. Succede a Romana Camani-Pedrina che dopo 4 anni ha rinunciato all’incarico per ragioni professionali.
  • In collaborazione col WWF, l’ACSI pubblica la guida “Marchi per alimenti di qualità. La pubblicazione fornisce alle consumatrici e ai consumatori la possibilità di scegliere che cosa mangiare e di conoscere le conseguenze delle loro scelte. La guida prende in considerazione i principali marchi alimentari svizzeri per gli alimenti di origine vegetale e animale, per i vini, i prodotti della pesca e del commercio equo.La guida è risultata, inoltre, un ulteriore complemento di informazione in coincidenza col riemergere delle preoccupazioni dei consumatori provocate dalla “mucca pazza”.
  • Molto intensa è stata l’attività in favore della campagna “Scambio dell’usato” che ha l’obiettivo di prolungare la vita di una parte dei cosiddetti “rifiuti ingombranti”: mobili e oggetti di vario tipo che sono spesso ancora in buono stato e possono essere utilizzati da altre persone o famiglie. La possibilità di scambiare regolarmente i rifiuti ingombranti è una realtà nei comuni di Agno, Cadenazzo, Camorino, Chiasso, Cugnasco, Gerra Piano, Gordola, Grono, Gudo, Lavertezzo, Lostallo, Magliaso, Mendrisio, Minusio, Monte Carasso, Morbio, Muzzano, Pezzolo/Lelgio, Roveredo/GR, Sala Capriasca, Sant’Antonino, Sementina, Vacallo.
1999
  • Cambia il logo dell’associazione.
  • In occasione del 25° di attività l’ACSI lancia la campagna “25×25”: 25 momenti sull’arco dell’anno con appuntamenti diversi, nella varie regioni, con temi di vario tipo, per pubblici diversi.
  • In collaborazione con altre associazioni l’ACSI organizza una serie di serate informative sull’energia solare.
  • L’ACSI aderisce alla campagna per “vestiti prodotti con dignità” promossa dalla Dichiarazione di Berna, da Pane per i fratelli e da Sacrificio quaresimale.
  • L’ACSI si pronuncia in favore dell’invio di medicinali per posta sottolineando l’importanza della libera scelta fra i due sistemi di vendita (quello tradizionale e quello per corrispondenza) e la riduzione dei costi.
  • Insieme alla Comunità di lavoro l’ACSI propone la serie di incontri “Cambio di rotta” per promuovere una maggiore consapevolezza dell’impatto che hanno i nostri consumi quotidiani e le responsabilità che comportano.
  • L’ACSI presenta il suo nuovo concetto informativo: 8 numeri all’anno del periodico La borsa della spesa e un sito Internet costantemente aggiornato con notizie utili per i consumatori.
1998
  • In occasione dell’assemblea annuale viene organizzato un dibattito sul tema del razionamento delle cure mediche che sta diventando di scottante attualità.
  • Vengono pubblicati il ricettario “Piatti unici. Mangiar bene spendendo poco” e il quaderno “I conti di casa”.
  • La Borsa delle Spesa inizia la pubblicazione di una serie di schede informative sui prodotti agricoli transgenici.
  • L’ACSI prende posizione in favore della Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni.
1997
  • La Borsa della Spesa passa da 6 a 9 numeri all’anno. La tiratura media è di 10’600 copie a numero.
  • L’ACSI si pronuncia in favore dell’iniziativa sulla “protezione genetica” che chiede norme precise contro gli abusi e i pericoli legati alle modifiche genetiche di animali piante e altri organismi.
  • Collaborazione dell’ACSI al libro “Tra il dire e il fare. I diritti dei pazienti messi in pratica” edito dall’Associazione pazienti della Svizzera italiana e dal Dipartimento delle opere sociali.
  • Pubblicazione del quaderno “Riscaldamenti”, che si rivolge ai piccoli proprietari di case.
  • Animazioni sui problemi consumeristi che riguardano gli anziani in collaborazione con l’Associazione ticinese terza età.
  • Riflessione sull’etica dei consumi in occasione dell’assemblea annuale.
  • La Borsa della Spesa pubblica la “Guida agli ospedali e alle cliniche del Ticino” allo scopo di ribadire il diritto dei cittadini alla massima trasparenza sulle condizioni che possono influire sulla qualità delle cure.
  • L’ACSI aderisce alla campagna per “scarpe sportive prodotte con dignità” promossa dalla Dichiarazione di Berna e dalle Botteghe del mondo.
1996
  • Romana Camani-Pedrina viene eletta presidente dell’ACSI in sostituzione di Marisa Rathey Bonomi, giunta al termine del suo mandato.
  • Per rispondere alle numerosissime richieste di informazioni sulle casse malati l’Acsi istituisce un servizio di consulenza telefonica aperto ogni venerdì mattina. Pubblica inoltre le dispense “Premi delle casse malati: risparmiare è possibile”.
  • Animazioni nelle scuole medie sul tema “I giovani e i soldi”.
  • Vengono pubblicati gli opuscoli informativi “Reclamare: ma come?” e “Tessili: per saperne di più”.
  • Un articolo della Borsa della Spesa denuncia l’alto tasso di asportazioni delle tonsille registrato in Ticino rispetto ad altre regioni. Dura la reazione degli ambienti medici.

1995

  • L’ACSI prende posizione contro il “pacchetto agricolo” in votazione federale e invita consumatrici e consumatori a dare un chiaro segnale alle autorità affinché la politica agricola cambi rotta.
  • L’esito delle urne è chiaro: “no” all’attuale politica agricola.
  • Giornata di sensibilizzazione “Evitare i rifiuti” in Piazza Grande a Locarno allo scopo di rendere attenta la popolazione sulle possibilità di riparare, rivalorizzare e separare invece di buttare ciò che non serve più.
  • L’Acsi si pronuncia in favore della tassa sul sacco dei rifiuti.
  • Inchiesta sull’igiene nelle cucine private in collaborazione con il Laboratorio cantonale che ha permesso di raccogliere dati sulla base dei quali sono state diffuse informazioni sui comportamenti da adottare per pervenire le malattie e promuovere l’igiene.
  • La Borsa della Spesa pubblica un’inchiesta sui prezzi dei funerali che suscita grande interesse e la prima di una serie di inchieste su Internet.
1994
  • La richiesta dell’ACSI al Gran consiglio ticinese di liberalizzare le tariffe dei notai suscita reazioni contrastanti. I notai, vedendo minacciati i loro privilegi, gridano allo scandalo.
  • Viene parzialmente abolito il divieto di pubblicità dei medicamenti. L’ACSI, temendo una nuova impennata dei costi della salute, condanna apertamente la decisione.
  • La Borsa della Spesa denuncia gli affari che alcuni importatori privilegiati realizzano alle spalle dei consumatori con la scusa di “proteggere l’agricoltura”. Per il suo ventesimo anniversario l’ACSI organizza una festa a Bellinzona con gli “artigiani che aggiustano”.
1993
  • Per anni contraria a qualsiasi apertura straordinaria dei negozi, l’ACSI modifica la sua posizione e appoggia, pur con qualche riserva, l’esperimento di apertura al giovedì sera, deciso dal governo ticinese.
  • La giornata mondiale del consumatore (15 marzo) è dedicata all’esplosione dei costi della salute, proprio mentre in parlamento le lobby di medici, casse malati e industria farmaceutica si danno battaglia sulla nuova legge sull’assicurazione malattia.
  • Parte l’esposizione itinerante “Vinciamo la sfida contro i rifiuti” per promuovere la raccolta separata e l’acquisto ragionato. Importante vittoria delle consumatrici contro le banche Finalba e Procredito, condannate per violazione della legge sulla concorrenza sleale.
  • In una vertenza sul piccolo credito il tribunale della città di Losanna dà infatti ragione alla Federazione romanda delle consumatrici (FRC) e alla Federazione svizzera dei consumatori (FSC), di cui fa parte anche l’ACSI.
1992
  • Dopo un iter burocratico durato ben trent’anni, entra in vigore la legge sull’informazione dei consumatori che contiene prescrizioni sulla dichiarazione di merci e servizi. Pur se non molto vincolanti, queste norme costituiscono un passo importante verso una miglior trasparenza dei prodotti (composizione, data di scadenza, istruzioni per l’uso, …).
1991
  • L’ACSI continua il dibattito sugli “alimenti in provetta” con una serata pubblica sugli aspetti scientifici e etici. E’ in questione uno dei diritti fondamentali del consumatore: il diritto alla sicurezza. Le biotecnologie permettono infatti di modificare i caratteri di un vegetale o di un animale, ciò che potrebbe avere conseguenze imprevedibili per l’alimentazione e la salute.
  • L’ACSI mette pubblicamente in dubbio la validità dei corsi di informatica della scuola 2F (che vende computer e programmi di poco valore a un prezzo esorbitante). La ditta ribatte querelando l’associazione per diffamazione e calunnia. Ma dopo una lunga vertenza giudiziaria, la procura pubblica e la camera dei ricorsi penali daranno completamente ragione all’Associazione consumatrici.
  • Il parlamento federale accetta due delle tre richieste della seconda iniziativa sui prezzi: l’intervento nel settore dei crediti (tassi ipotecari) e nei settori già sottoposti a un’altra sorveglianza (medicinali, assicurazioni private, alcuni prezzi agricoli, PTT, FFS, Swissair, …).
  • Il terzo punto dell’iniziativa (la possibilità per Mister Prezzi di rendere pubbliche le sue raccomandazioni) viene invece respinto. Anche se non tutte le tre richieste sono state accolte, la Fédération romande des consommatrices e l’ACSI ritirano la loro iniziativa popolare. I mezzi necessari per finanziare una campagna in vista di una votazione sarebbero troppo elevati rispetto al risultato che si otterrebbe in caso di vittoria.
1990
  • Campagna di informazione sui farmaci. L’ACSI organizza una raccolta dei medicinali inutilizzati. L’azione porta alla luce un enorme spreco. I consumatori acquistano dosi eccessive di medicamenti, che poi rimangono per anni nella farmacia di casa.
  • L’ACSI partecipa alla campagna a favore dell’abbandono dell’energia nucleare. La votazione si conclude con un “pareggio”.
  • L’uscita dal nucleare viene respinta, mentre viene accettato un divieto di costruzione di nuove centrali nucleari per dieci anni (moratoria).
1989
  • La giornata mondiale del consumatore (15 marzo) è dedicata ai diritti dei pazienti.
  • Il Konsumentinnenforum (Kf) esce dalla Federazione svizzera dei consumatori (FSC), l’organizzazione mantello con sede a Berna che difende a livello politico gli interessi dei consumatori e di cui fanno parte anche l’ACSI e la FRC. Il KF, presente nella regione linguistica più popolosa della Svizzera, ritiene infatti inutile e poco efficiente il ruolo della FSC. Inoltre esistono divergenze d’opinione tra i vertici delle varie associazioni. Con l’uscita del KF, per la Federazione svizzera dei consumatori inizia un lento declino.
1988
  • Riscuote notevole successo lo stand dell’ACSI all’esposizione commerciale di Lugano “Primexpo” dedicato all’alimentazione e in particolare agli additivi alimentari. Il boom economico spinge un numero crescente di persone a fare uso del piccolo credito a tassi di interesse molto elevati. Le norme legali però sono molto lacunose. L’ACSI chiede che vengano meglio definiti i diritti e i doveri delle due parti.
1987
  • Due giorni prima della scadenza del termine legale, alla Cancelleria federale viene consegnata la seconda iniziativa sulla sorveglianza dei prezzi corredata da 104 mila firme. La maggioranza delle firme sono state raccolte nella Svizzera romanda. Dalla Svizzera italiana arrivano oltre 10 mila firme.
1986
  • La Borsa della Spesa aumenta il ritmo di pubblicazione. Da trimestrale diventa bimestrale.
  • Entra in funzione Mister Prezzi. La raccolta delle firme per la seconda iniziativa sulla sorveglianza dei prezzi procede più lentamente del previsto.
  • Entra in vigore il divieto di fosfati nelle liscive per il bucato.
1985
  • Infischiandosene della costituzione federale, la maggioranza dei deputati alle camere federali limita fortemente la sorveglianza dei prezzi. L’indignazione è grande, tanto che l’ACSI e la Fédération romande des consommatrices decidono il lancio di una nuova iniziativa popolare per attribuire maggiori competenze a Mister Prezzi.
  • Il Consiglio federale decide di vietare l’uso dei fosfati nelle liscive per il bucato. Lascia però ben un anno di tempo ai fabbricanti per smaltire le riserve.
  • Il Gran consiglio ticinese approva la legge che istituisce gli uffici di conciliazione per i consumatori.
1984
  • L’ACSI festeggia il decimo anniversario. I membri sono 5’600.
  • La prima presidente Marili Terribilini-Fluck cede il timone a Marisa Rathey-Bonomi.
1983
  • Viene fondato il gruppo regionale ACSI del Moesano.
  • Entra nel vivo la campagna dell’ACSI contro l’eutrofizzazione dei laghi e l’impiego dei fosfati nei detersivi.
1982
  • Con una netta maggioranza, popolo e cantoni accettano l’iniziativa popolare “contro i prezzi abusivi”, lanciata dalle associazioni delle consumatrici, tra cui l’ACSI. Nella costituzione federale viene quindi sancito il principio della sorveglianza dei prezzi (Mister Prezzi).
  • Un rapporto ufficiale mostra come il Ceresio sia gravemente malato di eutrofizzazione, soprattutto a causa dei fosfati contenuti nei detersivi.
  • L’ACSI organizza serate informative e pubblica sulla Borsa della Spesa una lista dei detersivi senza fosfati in commercio. In seguito alle pressioni dell’Associazione consumatrici il comune di Lugano vieta l’impiego di detersivi con fosfati in tutti gli stabilimenti comunali. Numerosi comuni seguiranno l’esempio.
1981
  • Nonostante l’opposizione delle lobby economiche che temono di perdere i loro privilegi, il popolo svizzero approva a larga maggioranza l’articolo costituzionale 31 sexies sulla protezione dei consumatori.
  • L’ACSI promuove un boicottaggio dell’insalata perché contiene troppi nitrati, sostanze dannose alla salute. In breve tempo il boicottaggio ha effetto: l’uso dei nitrati nella coltivazione di insalata viene considerevolmente ridotto.
1980
  • In seguito al boicottaggio dei prodotti “muti” del 1977, il Consiglio federale obbliga i fabbricanti ad indicare sull’imballaggio gli ingredienti dei prodotti alimentari.
  • Scoppia lo scandalo del vitello agli ormoni. A denti stretti le autorità sono costrette ad ammettere che le denunce dell’ACSI del 1975 e del 1979 erano fondate. Di fronte all’evidenza le associazioni svizzere dei consumatori invitano a non più comprare carne di vitello fin che le analisi scientifiche non dimostreranno l’assenza di sostanze proibite.
  • L’ACSI si schiera contro l’energia nucleare sostenendo il lancio delle due iniziative popolari “per un futuro senza centrali nucleari” e “per un approvvigionamento energetico sicuro, economico e ecologico”.
  • Arrivano sul mercato i primi detersivi senza fosfati. L’ACSI ne distribuisce alcuni campioni invitando a provarli. Il risultato mostra che è possibile ottenere un bucato pulito anche senza l’impiego di fosfati. L’industria invece afferma il contrario.
1979
  • L’ACSI denuncia nuovamente il pericolo dell’uso di ormoni nell’allevamento di bestiame da macello. Le autorità continuano a fare orecchio da mercante.
  • L’iniziativa “contro i prezzi abusivi” viene consegnata con 130 mila firme. In occasione delle elezioni nazionali l’ACSI raccomanda di sostenere i politici che hanno dimostrato di difendere gli interessi dei consumatori.
1978
  • Il raccolto di pomodori è abbondante e una parte della produzione rischia di venir distrutto. L’ACSI decide di distribuire 54 quintali di pomodori nei villaggi della Valle di Blenio. Le cassette di 15 chili sono vendute a fr. 6.– assieme a un numero speciale della Borsa della Spesa che contiene ricette per la preparazione di salse, sughi e pommarole.
  • Il parlamento decide l’abolizione di Mister Prezzi. Per rispristinarlo l’ACSI, il Konsumentinnenforum e la Fédération romande des consommatrices lanciano un’iniziativa popolare denominata “contro i prezzi abusivi”.
1977
  • Boicottaggio nazionale di tutti i prodotti “muti”, cioè che non portano indicazioni sugli ingredienti e gli additivi che li compongono.
  • Nasce il CIC (Centro informazioni consumatori), il servizio di consulenza dell’ACSI (oggi Infocentro). Ogni lunedì pomeriggio, nell’ufficio di via Lambertenghi a Lugano, risponde gratuitamente alle domande più disparate di consumatrici e consumatori.
  • L’ACSI invita a boicottare i detersivi con un tasso di fosfati troppo alto.
1976
  • L’ACSI si oppone alla progettata costruzione di un deposito di scorie radioattive nel comune di Airolo.
  • Il previsto aumento del canone radio-TV suscita le proteste delle associazioni consumeriste.
  • L’ACSI si ramifica. Nascono i gruppi regionali di Bellinzona, Mendrisio, Biasca e Locarno. A Lugano viene aperto il segretariato in Via Lambertenghi 4.
  • La Borsa della Spesa pubblica un articolo sulla durezza delle acque potabili in Ticino. A parte alcune regioni del Mendrisiotto, l’acqua è “dolce”. Per il bucato non è quindi necessaria una quantità elevata di detersivo. La Borsa della Spesa pubblica un test sui detersivi e sul loro contenuto di fosfati. Sulla base di questi dati l’ACSI chiede di ridurre la quantità di fosfati nei detersivi.
  • Viene aperto a Lugano il primo mercatino ACSI dell’usato. Seguiranno quelli di Biasca e Locarno (’77), Bellinzona e Mendrisio (’79).
1975
  • Esce la Borsa della Spesa. Il primo numero ha 16 pagine. L’abbonamento annuale (4 numeri) costa 10 franchi. Per garantire l’assoluta indipendenza dai produttori e dai commercianti non vengono ospitate inserzioni pubblicitarie.
  • L’ACSI denuncia pubblicamente l’impiego di ormoni nella produzione di carne. Le autorità minimizzano.
  • Insieme al Konsumentinnenforum e alla Fédération romande des consommatrices, l’ACSI lancia il boicottaggio, per 3 settimane, di tutta la carne venduta a un prezzo superiore ai 15 franchi al chilo.
  • Il popolo svizzero si esprime in favore del mantenimento dell’Ufficio di Mister Prezzi. L’ACSI raccomandava di votare “sì”.
1974
  • In ottobre, alla mostra commerciale Artecasa di Lugano, un gruppo di donne raccoglie adesioni a 5 franchi l’una per fondare l’Associazione consumatrici della Svizzera italiana. L’assemblea costitutiva è fissata per il 9 novembre. L’ACSI conta già 1500 membri. Prima presidente dell´ACSI è Marili Terribilini-Fluck.
  • A un mese dalla sua nascita l’ACSI lancia il boicottaggio dello zucchero (che ha appena subito un forte aumento di prezzo).