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Comune Zero Rifiuti: bilancio e sguardo al futuro

Cinque Comuni, oltre 70 eventi sul territorio, 42 famiglie coinvolte nel coaching e più di 32’000 persone raggiunte. Sono solo alcune cifre legate al progetto Comune Zero Rifiuti, lanciato nel 2021 dall’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera Italiana (ACSI) e svolto in collaborazione con Mendrisio, Balerna, Lumino, Chiasso e Stabio. Un’iniziativa ambiziosa, sostenuta dal Dipartimento del territorio, che ha quale obiettivo di ridurre del 10% la quantità di rifiuti solidi urbani (RSU) e i costi ad essi associati, ponendo l’accento su pratiche di economia circolare.

La Svizzera figura ai primi posti della classifica mondiale per la produzione di rifiuti, con oltre 700 kg/abitante all’anno. Per far fronte a questo problema l’ACSI ha deciso di promuovere una strategia che sottintende la necessità di salvaguardare le risorse naturali, ovvero le materie prime che vengono estratte per produrre i beni di consumo, che finiscono successivamente e per una buona parte (ca. il 47% secondo la media nazionale), negli inceneritori. Questo rappresenta un vero sperpero di risorse ed è proprio in questo contesto di lotta agli sprechi che è nato il progetto, ispirato a iniziative analoghe sostenute dal movimento ZeroWaste Switzerland.

Attività concrete – Nei Comuni aderenti sono state promosse, sull’arco di almeno due anni, diverse iniziative: dal coaching con un gruppo di economie domestiche volontarie disposte a impegnarsi per dimostrare che ridurre i rifiuti è possibile, a momenti di incontro con la popolazione, dalla sensibilizzazione dei negozianti per incentivare la vendita di prodotti sfusi, al dialogo con i ristoratori per ridurre lo spreco alimentare e con gli organizzatori di eventi affinché “festa” non faccia più rima con “montagne di rifiuti”. “In generale, gli sforzi si sono rivolti verso l’attuazione degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (OSS) dell’Agenda 2030 dell’ONU che prevedono una riduzione sostanziale della produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo” – rileva Viola Ferdani, responsabile del progetto – “L’ACSI ha agito da intermediaria fornendo ai Comuni gli strumenti e le conoscenze necessarie per implementare queste pratiche e sostenere una trasformazione che inizia dall’educazione di singole economie domestiche e si estende all’intera comunità. Dopo il primo triennio il progetto coinvolgerà anche altri enti locali, che comunicheremo nei prossimi mesi”.

I principi delle “4 erre” – Fin dalla sua nascita nel 1974 l’ACSI si è battuta per la salvaguardia delle risorse naturali, il rispetto dell’ambiente e la riduzione degli sprechi. Quando quasi nessuno ne parlava, l’associazione ha lanciato proposte concrete per mettere in atto i principi delle “4 erre” (ridurre, riutilizzare, riparare, riciclare). La segretaria generale dell’ACSI Antonella Crüzer ha sottolineato: “Negli anni sono stati promossi i mercatini dell’usato e le azioni di scambio dell’usato, senza dimenticare le campagne di sensibilizzazione per evitare, già al momento dell’acquisto, i prodotti con imballaggi inutili e per utilizzare borse di stoffa anziché i sacchetti di plastica. Sono poi seguite le campagne a favore dell’acqua del rubinetto e contro lo spreco alimentare, fino ai progetti più recenti: il Caffè riparazione, le azioni contro l’obsolescenza programmata e a favore di un indice di riparabilità. Proseguendo su questa traiettoria, l’ACSI ha introdotto in Ticino i principi del movimento Zero Rifiuti, dimostrando così l’importanza di un maggior impegno da parte dei consumatori ma anche da parte dei Comuni per un futuro più sostenibile.”

Alla conferenza stampa di bilancio del progetto Zero Rifiuti sono intervenuti il Capoufficio dei rifiuti e siti inquinati del Dipartimento del territorio (DT) Mauro Togni, il Capo settore Ambiente e Clima della Città di Mendrisio Gabriele Martinenghi e la co-fondatrice di ZeroWaste Switzerland Natalie Bino.