La rubrica di Aldo Rossi.
Il 30 novembre è alle spalle. Era la data ultima per procedere con il cambio di cassa malati, caso mai ci fosse stata la possibilità di cambiarla per risparmiare qualcosa sui premi che ormai sono diventati un salasso per molti di noi consumatori. E se scrivo ora dei tentativi fatti dal vostro Aldo Rossi per venire a capo della questione attraverso le infinite vie del web, è perché posso farlo senza il timore di aver voluto influenzare qualcuno piuttosto che un altro. I pacchetti di prestazioni legati alla LAMal offerti dalle casse malati sono una vera e propria giungla, per non dire un ginepraio. E alla fine raccapezzarsi diventa un bel problema. Anche ecologico.
È vero che prestazioni, condizioni e obblighi li si possono leggere comodamente sul proprio schermo, ma per andare sul sicuro è sempre meglio stampare su carta i documenti, per poi leggerli con attenzione ancora maggiore e sottolineare con un bel pennarello evidenziatore i passaggi più importanti. Il vostro Aldo Rossi alla fine si è trovato con in mano una quintalata di carta – ecco la questione ecologica – e ben poche risposte. E quando ha messo mano al caro, vecchio telefono per ottenere delucidazioni supplementari, di risposte convincenti o delucidazioni che tali dovevano essere non ne ha cavate che una manciata o poco più. Anche rivolgendosi più volte all’apposito servizio telefonico di consulenza della stessa cassa malati contattata in precedenza. Il bello, si fa per dire, è che in taluni casi le risposte alla stessa domanda sono state addirittura contrastanti.
E poi, vista la situazione, via di nuovo a consultare le pagine web dei più svariati assicuratori, sempre per cercare di venirne a una. Eppure, al giorno d’oggi, dovrebbe essere possibile acquistare una polizza assicurativa – anche di una cassa malati – anche online, senza doversi dannare chissà quanto l’anima. Invece no, il sistema svizzero delle casse malattia è così variegato – e le molteplici formule proposte da ogni cassa variegato lo rendono ancora di più, tanto da farlo appunto sembrare poi una giungla o un ginepraio – che occorre tornare ad armarsi di un telefono, per capirci qualcosa e soprattutto per non ritrovarsi in mano un prodotto che mal si coniuga con le proprie esigenze di paziente.
Un cambiamento via web fra un modello e l’altro, presso la mia cassa malati, avrei potuto farlo senza problemi e senza interventi altrui, come mi è stato spiegato al telefono dal consulente di turno. Bene, mi sono detto, ma dopo aver nuovamente stampato un paio di pagine o tre di condizioni per l’altro modello assicurativo, meno caro, mi sono ritrovato con ancora un paio di dubbi da chiarire a voce. Se non che, alla fine della fiera, ai miei quesiti non ho trovato risposte esaustive e soprattutto certe. Ed è così che quando per email mi è arrivato il formulario con cui mi si chiedeva della mia soddisfazione dopo il colloquio telefonico con il consulente, ho sparato una bordata di critiche negative ad alzo zero. Non per il gusto di farlo, ma proprio perché la mia soddisfazione era stata pari a zero.
Lo so, la materia è complicata. Le questioni legate alla LAMal non sono di facile soluzione. Ma è pur vero che il sistema sembra fatto apposta per confondere le carte davanti agli occhi dei consumatori/pazienti. Che pazienti devono proprio essere, per poter far coincidere le proprie esigenze con premi un po’ più alla portata delle loro tasche. Una cosa è comunque certa: arriverà anche il settembre dell’anno prossimo, ed ecco che ci ritroveremo tutti a maledire l’ennesimo aumento dei premi.
Aldo Rossi (scrivimi ad aldo.rossi2024@outlook.com)