L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) ha pubblicato la scorsa settimana i risultati di uno studio dal quale emerge che gli svizzeri consumano circa il 75% in più di sale rispetto alla quantità raccomandata. Questo incrementa il rischio di infarto o ictus. Pochi consumatori aggiungono tuttavia molto sale ai cibi che consumano: il problema è quindi a monte, e riguarda il sale che è già contenuto nei prodotti lavorati.
Il consumo di sale pro capite in Svizzera si attesta attorno agli 8,7 grammi al giorno. La quantità raccomandata dall’OMS è di 5 grammi al giorno (come tetto massimo). Lo studio dell’USAV ha confermato le conseguenze negative di questo consumo sulla salute: i partecipanti allo studio che consumano grandi quantità di sale hanno una pressione arteriosa molto più elevata, con conseguente rischio incrementato di infarto o ictus. I costi per il sistema sanitario sono ingenti.
La fascia di popolazione più toccata dal problema sono gli uomini fra i 45 e i 59 anni, che assumono in media quasi 11 grammi di sale al giorno. La grande maggioranza del sale assunto non proviene tuttavia dall’aggiunta dei consumatori stessi, bensì è già contenuto nei prodotti trasformati che mangiano. Secondo l’USAV, il grosso di questo sale proviene da pane e prodotti da forno, piatti pronti, contorni e prodotti a base di carne.
Alcuni mesi fa abbiamo controllato i quantitativi di sale presenti in diversi tipi di prodotti nei supermercati, e abbiamo constatato che nel complesso l’industria agroalimentare non sta facendo i passi necessari riducendo il quantitativo di sale presente nelle ricette.
È di poche settimane fa la notizia della rinuncia di Migros al Nutri-Score, l’etichetta semaforo che aiuta consumatrici e consumatori a prendere consapevolezza del contenuto dei prodotti che acquistano.
I consigli dell’USAV per i consumatori:
- Consumare con parsimonia derrate alimentari trasformate. Chi le acquista dovrebbe prestare attenzione al contenuto di sale e confrontare tra loro i vari prodotti.
- Evitare i piatti pronti e cucinare utilizzando prodotti freschi anziché già trasformati.
- Insaporire con erbette, spezie o altri condimenti come ad es. aglio o pepe. Regolare la sapidità soltanto alla fine con sale.
- Assaggiare il cibo prima di aggiungere sale.
- Ridurre per gradi la quantità di sale, brodo, salsa di soia ecc. così da abituarsi più facilmente al nuovo gusto delle pietanze.
- Buono a sapersi: il sale marino e altre specialità non sono un’alternativa al sale in quanto il loro tenore di sodio è identico a quello del sale da cucina.