Dei ricercatori britannici hanno constatato con stupore l’efficienza delle cozze nel filtrare le acque marine dalle microplastiche. Un banco di 300 di questi molluschi si è dimostrato in grado di filtrare 250’000 microplastiche all’ora.
Degli esperimenti condotti dal Laboratorio marino di Plymouth hanno testato la capacità delle cozze di ripulire le acque marine dalle microplastiche. In un’apposita vasca a circolazione d’acqua, 300 cozze (5kg) hanno filtrato oltre 250’000 microplastiche all’ora. Secondo i ricercatori, le microplastiche con ogni probabilità non causano alcun danno alle cozze. Il loro impatto sugli esseri umani e su molte altre specie animali invece è ancora incerto.
Le cozze si nutrono filtrando acqua e trattenendo plancton e altre particelle nutritive. Le sostanze indesiderate vengono invece espulse dal loro sistema digerente. È proprio qui che finiscono le microplastiche, che possono poi essere estratte dalle acque insieme al materiale fecale prodotto dai molluschi.
Secondo i ricercatori, se piazzate in maniera strategica presso estuari o altri luoghi di accumulo di microplastiche, le cozze potrebbero dare un importante contributo, filtrando il 20-25% delle microplastiche presenti nelle acque circostanti. Dei nuovi esperimenti hanno preso il via nelle acque nei pressi di Plymouth, nel canale della Manica, con banchi più numerosi di cozze che verranno trasportati da appositi contenitori sommergibili in grado di raccogliere le loro feci.