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Ecco come il consumatore viene ingannato su Amazon

Nelle ultime settimane sono venuti alla luce diversi nuovi casi di recensioni false o pilotate su Amazon. Queste recensioni permettono poi ai prodotti di essere classificati come “amazon’s choice”, che molti consumatori pensano erroneamente essere una specie di marchio di qualità. Resesi conto che l’essere “amazon’s choice” aumenta significativamente le loro vendite, molte aziende hanno trovato metodi collaudati per procurarsi le recensioni necessarie.

Il Tages Anzeiger ha riportato la scorsa settimana i casi di alcuni consumatori che hanno segnalato come diverse aziende manipolino le recensioni su Amazon. Il metodo è semplice ed efficace: le ditte propongono sconti ai propri clienti in cambio di recensioni e valutazioni positive lasciate ai propri prodotti. La dinamica è venuta sempre più alla luce dopo che nelle recensioni di alcuni prodotti si sono iniziati a leggere messaggi di utenti che si lamentavano di questa pratica. In realtà, non tanto del fatto di barattare una recensione per uno sconto: ma semplicemente, di aver fatto il proprio lavoro di “recensori”, ma non aver ancora ricevuto lo sconto promesso!

Negli Stati Uniti il tema è già noto da tempo a Washington, con due senatori che alcuni mesi fa hanno scritto ad Amazon per lamentarsi delle gigantesche falle del sistema di “amazon’s choice”. Secondo i senatori Menendez e Blumenthal infatti, moltissimi consumatori sono persuasi che se un prodotto è definito “amazon’s choice”, questo prodotto abbia dei meriti e delle qualità elevate. In realtà, ha soltanto ricevuto un certo numero di valutazioni positive dall’utenza, oltre ad avere un prezzo medio/basso e delle modalità di spedizione adeguate al paese del consumatore che si trova davanti allo schermo.

Secondo Russell Winer, professore di marketing alla New York University intervistato dal Tages Anzeiger, fino al 60% delle valutazioni su Amazon sono false o non oggettive.