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Garanzia di 5 anni: il Consiglio nazionale dice sì

Una mozione del 2019 che chiede l’ampliamento della garanzia da 2 a 5 anni è stata accolta dal Consiglio nazionale lo scorso 30 settembre. Mentre la palla passa ora al Consiglio degli Stati, l’ACSI, in occasione della Giornata mondiale della riparazione, sottolinea l’importanza di questa misura, che avrebbe un forte impatto sulla maniera in cui le aziende concepiscono i loro prodotti e quindi sull’ambiente e sul portafoglio dei consumatori.

Quante volte i prodotti si rompono o iniziano a mostrare le prime pecche proprio poco dopo il termine del periodo di garanzia di 2 anni? Ne sanno qualcosa i riparatori ACSI, impegnati oggi in due eventi Caffè riparazione in occasione della Giornata mondiale della riparazione. Eppure dei prodotti in grado di durare più a lungo, e quindi più sostenibili, potrebbero essere proposti senza grandi difficoltà. Gli esempi si sprecano: basti pensare agli smartphone, che molti consumatori continuano a cambiare ogni 2 anni circa, anche spinti dal marketing delle compagnie, quando in realtà potrebbero tranquillamente durare più del doppio.

E così mentre a livello europeo varie nazioni, come la Francia o l’Austria, propongono iniziative proprie per dare seguito al concetto di diritto alla riparazione introdotto dall’UE nel 2019, l’ACSI sostiene da anni che la Svizzera sia troppo poco attiva su questo fronte.

La durata della garanzia è già stata prolungata in diversi paesi europei. La mozione di due anni fa citava la garanzia di 5 anni in vigore in Norvegia, in Scozia e in Islanda, o quella di 6 anni, in vigore in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord. In diversi altri paesi europei la garanzia dura più di 2 anni: in Svezia, per esempio, ne dura 3. In alcuni paesi, come l’Olanda, la durata della garanzia varia in funzione del tipo di prodotto. La mozione sottolinea come in un contesto europeo dove i paesi stanno prolungando la durata delle garanzie, promuovendo la riparabilità e spingendo le aziende a garantire l’accesso ai pezzi di ricambio per molti anni, la Svizzera rischia di subire delle conseguenze negative se rimane immobile. Potrebbe infatti diventare un paese dove vendere “gli scarti”, prodotti più scadenti e meno duraturi, visto che la legge tutela meno gli interessi dei consumatori su questo punto. La mozione del 2019 chiede anche che la garanzia legale non possa essere esclusa dai venditori, cosa che invece attualmente può avvenire.

Naturalmente, il prolungamento della durata della garanzia legale non è una panacea. È necessario anche spingere le aziende a vendere prodotti più riparabili e a garantire l’accesso ai pezzi di ricambio, nonché la possibilità di effettuare delle riparazioni a costi non esorbitanti come spesso avviene attualmente (il che porta il consumatore a decidere di comprare un prodotto nuovo, visti i costi proibitivi della riparazione). L’informazione del consumatore in merito alla durata di vita dei prodotti dovrebbe a sua volta essere più trasparente. Tuttavia si tratta di un passo che permetterebbe di prolungare la durata dei prodotti, riducendo così la mole dei rifiuti e i costi per i consumatori. Per questo motivo, l’ACSI sostiene con convinzione una garanzia legale più lunga.