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I consumatori devono essere protetti contro l’acrilamide

Le misure adottate dall’Unione europea per contenere l’acrilamide negli alimenti sono sufficienti per un buon numero di prodotti, ma per gli alimenti destinati ai più piccoli occorrono dei valori limite più restrittivi. È quanto mostra un’ampia indagine europea effettuata dall’Ufficio europeo dei consumatori (BEUC, Bureau européen des consommateurs). L’ACSI e la FRC chiedono che la Svizzera, che ancora non si è dotata di norme, segua la via europea e faccia ancora meglio introducendo finalmente un sistema che protegga i consumatori, e in particolare i più piccoli, dall’acrilamide.

L’acrilamide è un contaminante che si forma quando un alimento ricco di amido viene fritto, cotto al forno o arrostito a più di 120 gradi. Alcuni test su animali hanno mostrato che l’acrilamide è una sostanza cancerogena e genotossica. L’Autorità europea di sicurezza degli alimenti (EFSA) ritiene che si tratti di un problema preoccupante di salute pubblica.

Contrariamente ai consumatori svizzeri, gli europei sono protetti dal 2018 grazie a una regolamentazione fondata su valori di riferimento. Gli industriali hanno l’obbligo di adeguare le tecniche di produzione per restare nei limiti consentiti. Il test del BEUC, realizzato su più di 500 prodotti, ha dimostrato che questo regolamento funziona abbastanza bene per diverse categorie di alimenti (caffè, cicoria, pane da toast, pan di spezie, cereali per la colazione, patatine fritte).

Troppa acrilamide nei prodotti per l’infanzia

Il 13% dei prodotti per la prima infanzia – un gruppo particolarmente delicato – ha invece oltrepassato i valori di riferimento per l’acrilamide. Ciò riguarda anche il 6,3% dei biscotti per bébé ma anche quasi due terzi dei 44 biscotti zuccherati e snack salati sulle cui confezioni vi sono mascotte attrattive o che sono abitualmente destinati ai piccoli di meno di tre anni. Una situazione inaccettabile che non può continuare.

Un’altra derrata su cui puntare l’attenzione è quella delle chips alle verdure. Nonostante l’immagine veicolata sia quella di essere migliori per la salute, il loro tenore mediano di acrilamide è due volte superiore a quello delle patatine chips. La ragione è probabilmente da ricercare nell’assenza di valori di riferimento per questa categoria di prodotto.

L’ACSI e la FRC si uniscono ai partner del BEUC nell’esigere da parte delle autorità, sia svizzere che europee, l’introduzione di regole efficaci per l’acrilamide che riguardino tutti i prodotti, compresi quelli destinati ai bambini.