Le nostre battaglie Diritti del consumatore

L’azione legale collettiva serve prima del 2124!

istockphoto

Una tattica dilatoria ingiusta impedisce alla popolazione svizzera di adire le vie legali: la Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale, dopo 18 mesi dal disegno di legge del Consiglio federale, ha trovato il modo di rinviare ancora una volta la sua decisione sull’introduzione dell’azione collettiva. È tempo che i funzionari eletti si assumano le proprie responsabilità anziché fare gli interessi delle grandi aziende.

In Svizzera la protezione dei consumatori non procede come dovrebbe. Tutti gli Stati membri dell’Unione europea stanno introducendo lo strumento giuridico dell’azione collettiva. Le aziende e i fornitori che si comportano in modo illegale danneggiando i consumatori europei non possono più continuare ad agire indisturbati. Il Dieselgate è stato la dimostrazione lampante della necessità di questo strumento, che avrebbe permesso anche ai 175’000 acquirenti svizzeri di difendersi ottenendo giustizia e risarcimento, come avvenuto per le vittime dei motori truccati in numerosi paesi.

La possibilità di fare causa ad un’azienda non garantisce solo maggiore giustizia, ma permette anche di combattere la concorrenza sleale e le pratiche commerciali scorrette. Il disegno di legge voluto dal Consiglio federale è inoltre equilibrato, ben lontano dalla class action all’americana con pene sproporzionate, ma garantisce ai consumatori di essere presi sul serio.
È ora che la politica abbandoni le sue manovre frenanti e agisca – il traguardo è comunque lontano. “Sono trascorsi 9 anni dall’adozione in Parlamento della mozione dell’allora presidente della Konsumentenschutz, Prisca Birrer-Heimo, che chiedeva di dotare i consumatori svizzeri dell’efficace azione collettiva. Con astruse tattiche dilatatorie il legislatore ha impedito finora di avviare il progetto, quando è evidente che nel tempo sia divenuto ancora più necessario!” afferma Antonella Crüzer, segretaria generale dell’ACSI.

L’Alleanza delle organizzazioni di difesa dei consumatori continuerà a impegnarsi con convinzione affinché l’azione collettiva sia presto riconosciuta come una misura urgente di tutela della collettività.