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Autodeterminazione e sorveglianza degli assicurati: l’ACSI dice no

Il Comitato direttivo dell’ACSI prende posizione su 2 dei 3 oggetti federali in votazione il prossimo 25 novembre. L’ACSI invita a respingere sia l’iniziativa per l’autodeterminazione che le nuove norme sulla sorveglianza degli assicurati.

L’ACSI si esprime sull’iniziativa per l’autodeterminazione anche se, a prima vista, può sembrare un tema non direttamente legato a questioni consumeriste. In realtà l’iniziativa è importante per la protezione dei consumatori poiché quest’ultima segue l’evoluzione del diritto internazionale. Infatti, soprattutto in materia di commercio online, risulta impossibile proteggere i consumatori senza avere regole di diritto internazionale. Quante volte utilizziamo il nostro telefono o la nostra carta di credito all’estero, spediamo e riceviamo un pacco o una cartolina, senza pensare che tutto ciò è regolato da convenzioni internazionali? Molti trattati internazionali toccano la vita quotidiana dei consumatori: da quelli concernenti gli invii postali o le telecomunicazioni, a quelli che regolano l’importazione di medicamenti o il riconoscimento dei documenti di identità. Se l’iniziativa dovesse essere accettata molte regole di diritto internazionale sarebbero in pericolo o non più adeguate al diritto internazionale. Di grande importanza è pure la Convenzione di Lugano e la legge sul diritto internazionale privato secondo le quali in caso di vertenze fra consumatori e fornitori il foro competente è quello della parte più debole (paese del consumatore). L’ACSI invita quindi a respingere l’iniziativa.

L’ACSI, che è attiva anche come associazione per la protezione dei diritti dei pazienti, si dice contraria pure alle nuove norme sulla sorveglianza degli assicurati. L’ACSI sostiene la necessità di combattere gli abusi e le frodi assicurative, ma ritiene che la base legale approvata dal parlamento non offra sufficienti garanzie per ciò che concerne la protezione dei dati e la difesa della privacy.  Secondo l’ACSI la legge dà troppo potere agli assicuratori rispetto all’assicurato: le assicurazioni sociali (comprese le casse malati gestite completamente da privati) riceverebbero carta bianca per sorveglianze arbitrarie che possono violare in modo grave la sfera privata degli assicurati senza sottostare a controlli da parte di un magistrato, come normalmente avviene in caso di sospette violazioni di altre leggi.  Con le norme in votazione gli assicurati (cioè noi tutti) possono subire un trattamento meno favorevole rispetto a criminali o terroristi.  L’ACSI invita quindi a rinviare la legge al mittente affinché il parlamento riproponga un testo equilibrato.