In Ticino i premi di cassa malati aumenteranno del 9.2% nel 2023. Nei Grigioni l’aumento si ferma invece al 6.8%. La media nazionale si situa al 6.6%. Questi aumenti giungono in un momento che si preannuncia già difficile per le finanze di molte economie domestiche per via dell’inflazione.
Malgrado la pandemia abbia una grande responsabilità di questo specifico “balzo”, le cause profonde non possono essere ricercate soltanto in questo evento particolare, motivo per cui anche quest’anno l’ACSI sottolinea la necessità di intervenire sui costi della salute, sia attraverso una riduzione delle tariffe che sul fronte della quantità di prestazioni.
Ma come pazienti, cosa siamo disposti a fare per contribuire a rallentare questa crescita dei costi? E chi ne è maggiormente responsabile? Abbiamo cercato di capirlo con questo sondaggio.
Ne è emerso che la netta maggioranza dei partecipanti si dice disposta ad intraprendere numerose misure che contribuiscano a contenere i costi della sanità. La percentuale più alta di tutte va ad “assumere medicamenti generici al posto dei medicamenti originali”: il 91,8% dei partecipanti si dice disposto a farlo. Ma in ogni caso tutte le possibili risposte alla domanda 1 (vedi immagine allegata) sono superiori al 50%.
In merito alle misure per contenere i premi, l’89,4% approva i modelli alternativi, mentre solo il 36,1% si dice disposto a cambiare cassa malati ogni anno per spendere meno.
Fra gli attori del mondo della sanità più responsabili per l’aumento dei premi svetta l’industria farmaceutica (85,7%), seguita dagli assicuratori malattia (73,4%). Il 66,6% ritiene tuttavia che anche i pazienti siano fra gli attori con una responsabilità maggiore: vi è dunque dell’autocritica.