Autodifesa del consumatore Prodotti e ingredienti Rischi alimentari

Prodotti con CBD: situazione sconcertante

I risultati delle analisi effettuate dall’Associazione dei chimici cantonali sui prodotti alimentari contenenti cannabis o con la menzione CBD sull’etichetta resi noti negli scorsi giorni sono decisamente sconcertanti. Su 100 prodotti presi in esame dai chimici cantonali, 85 sono risultati non conformi e 73 sono stati addirittura banditi dalla vendita. L’Associazione dei chimici cantonali ha parlato di una situazione disastrosa, rammaricandosi della mancata protezione dei consumatori da parte dei venditori.
 
L’ACSI ritiene la situazione rilevata grave e preoccupante per la salute dei consumatori. Per i 73 prodotti tolti dagli scaffali, infatti, la sicurezza alimentare non poteva essere garantita. Fra questi, 28 hanno anche dovuto essere richiamati in quanto presentavano un rischio comprovato per la salute. I più colpiti sono stati gli oli contenenti CBD: su 46 controllati, 43 sono stati vietati. Fra i motivi della non conformità vi era un contenuto di THC troppo elevato o l’utilizzo di estratti di canapa non autorizzati.

In generale l’ACSI si preoccupa, in questo caso come nel caso di molteplici altri tipi di integratori alimentari o derrate vendute per presunti scopi terapeutici, della carenza di informazione verso il consumatore. Per non parlare dei proclami mirabolanti di presunti benefici portati da prodotti alimentari di vario genere, di fronte ai quali l’ACSI ha sempre invitato ad un sano scetticismo.

Infine vale la pena mettere in evidenza anche il costo, molto elevato, di queste tipologie di prodotti. Anche il caso presente non fa eccezione: le derrate contenenti CBD vengono vendute a prezzi decisamente elevati, superiori di 4 o 5 volte rispetto al costo di un prodotto analogo privo di CBD.

L’ACSI ritiene che i consumatori debbano essere maggiormente tutelati attraverso un’informazione precisa e completa da parte dei venditori in merito al contenuto dei prodotti che vendono, cosa che attualmente decisamente non avviene. Spesso la vendita di questi prodotti è accompagnata unicamente da vaghe diciture in merito al fatto che si tratti di prodotti “sani” o “naturali”, e al consumatore non resta che fidarsi. Una situazione inaccettabile.

Al minuto 15.19 l’intervista alla presidente ACSI Evelyne Battaglia-Richi al Telegiornale di ieri sera.