L’ACSI si esprime su due dei temi in votazione il prossimo 18 giugno. Invita ad accogliere la legge sul clima e a respingere la nuova legge cantonale sull’apertura dei negozi.
È un sì convinto quello espresso dal Comitato direttivo dell’ACSI a favore della legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica (LOCli). L’oggetto altro non è che il controprogetto indiretto all’Iniziativa per i ghiacciai, denominata così dagli iniziativisti (nel 2019) perché il loro ritiro e il grave rischio di scomparsa totale è la conseguenza più visibile del cambiamento climatico in Svizzera. Secondo l’ACSI la nuova legge federale è un passo nella giusta direzione. Le misure proposte rappresentano un significativo progresso verso il raggiungimento di obiettivi climatici inderogabili, anche se non ancora sufficienti per scongiurare del tutto la crisi che gli esperti prospettano.
Se la legge verrà adottata, si andrà nella direzione di un maggior impegno da parte delle aziende e delle istituzioni nella riduzione delle emissioni di gas serra e nell’adozione di pratiche a basse emissioni. Inoltre, la normativa favorirà investimenti in nuove tecnologie e la creazione di un’economia sostenibile.
La legge cantonale sull’apertura dei negozi è stata oggetto di un lungo dibattito all’interno del Comitato direttivo dell’ACSI. Se, da una parte, una maggiore apertura dei negozi può favorire sia il consumatore – nell’ottica di una migliore conciliabilità con gli orari di lavoro – sia le aziende locali, dall’altra non si può prescindere da una lettura più globale dell’oggetto in votazione. Secondo la maggioranza dei rappresentanti del comitato direttivo la nuova normativa sposta l’attenzione dal tema dei prezzi e del potere di acquisto verso quello degli orari di apertura.
L’impressione che ne deriva è che la politica voglia concentrarsi solo su un aspetto secondario, anziché affrontare una questione prioritaria come la difficoltà crescente nella gestione dei budget famigliari. L’aumento repentino del costo della vita dovuto alle dinamiche inflazionistiche sta dimostrando, di fatto, la mancanza di una volontà politica di affrontare il tema della regolamentazione dei prezzi imposti a discrezione, con una semplice logica del profitto da parte delle aziende sul territorio cantonale e nazionale. Parallelamente, i criteri di qualità nel settore della vendita e la tutela delle condizioni di lavoro dei dipendenti sono altri temi che l’associazione ritiene prioritari.
Per queste ragioni l’ACSI invita a votare SÌ alla legge federale sul clima e NO alla modifica della legge sull’apertura dei negozi.