Autodifesa del consumatore Rischi per la salute

Sui cosmetici servirebbe più prudenza

Nel corso dello scorso autunno, per sei volte il Consiglio federale è stato interpellato in merito alla presenza di sostanze indesiderate in molti prodotti cosmetici. Per altrettante volte, ha risposto che tutto è sotto controllo. Eppure manca una vera strategia nazionale e un principio di prudenza suggerirebbe di vietare perlomeno tre sostanze.

Il governo dichiara di allinearsi alle posizioni europee: in realtà, la Svizzera si allinea spesso ai paesi ritardatari e si muove ad anni di distanza dai paesi precursori. Basti pensare al divieto del bisfenolo A nei biberon, introdotto nel 2011 dall’Unione Europea ma reso effettivo soltanto nel 2017 in Svizzera.

Nel frattempo, i nostri colleghi romandi della Fédération Romande Consommateurs (FRC) hanno lanciato lo scorso anno un’app che permette a ogni consumatore di conoscere rapidamente quali sostanze si trovano nei prodotti di igiene e cosmetici che acquista, contribuendo ad aggiornare il database anche per gli altri utenti. È stata scaricata da 64’000 persone. Qui trovi maggiori informazioni su FRC Cométiques. L’app ha dimostrato la presenza di numerose sostanze a rischio, nonché il grande interesse dei consumatori per questo tema.

In particolare, le sostanze sulle quali servirebbe più prudenza sono: il phenoxyethanol per quanto concerne i minori di 3 anni, il biossido di titanio nei balsami, nei dentifrici e nei rossetti e gli oli minerali nei balsami e nei rossetti.

Manca inoltre una strategia nazionale che permetta, fra le altre cose, di reagire con maggiore rapidità togliendo dal mercato prodotti ritenuti a rischio per la salute.