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Dai tappi delle bottiglie arrivano migliaia di microplastiche

Lo hanno scoperto dei ricercatori dell’Università Statale di Milano mentre cercavano di capire come mai ci fossero così tante microplastiche nell’acqua in bottiglia.

Ti serve una ragione in più per abbandonare l’acqua in bottiglia e passare a quella del rubinetto? Eccola: ogni volta che sviti il tappo si liberano microplastiche che si depositano sul bordo della bottiglia e vengono ingerite dall’organismo insieme all’acqua.

I ricercatori hanno scoperto che all’origine del problema non poteva esserci il PET: indipendentemente dallo spessore della bottiglia e dall’usura, quest’ultimo non contribuisce quasi per nulla alla contaminazione da microplastiche nell’acqua. Infatti anche dopo le prove più stressanti, la superficie interna delle bottiglie appare intatta o quasi se analizzata al microscopio. Il discorso è però diverso per i tappi, realizzati in HDPE (polietilene ad alta densità). Questi ultimi reagiscono male alle sollecitazioni. Man mano che vengono aperti e richiusi, dai tappi si staccano microscopici frammenti di plastica, che si depositano soprattutto sul bordo della bottiglia e sul tappo stesso. Stiamo parlando di centinaia di migliaia di microparticelle che puoi ingerire ogni volta che bevi direttamente dalla bottiglia.

Non è noto quale sia l’effetto sulla salute umana di un’esposizione prolungata alle microplastiche.

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