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Meno privacy su WhatsApp? Non per gli europei

Da diversi giorni si fa un gran parlare di cambiamenti imminenti per quanto riguarda la protezione dei dati in seguito ad un aggiornamento dei termini di servizio dal mese prossimo. Eppure per gli utenti europei non cambierà praticamente nulla. Questo non significa che WhatsApp sia un’app particolarmente rispettosa della privacy: non lo è mai stata.

Da febbraio 2021 WA obbligherà i proprio utenti ad accettare di condividere le proprie informazioni con facebook (e altre società del gruppo, che possiede per esempio anche instagram). La notizia ha scatenato un bel polverone, e in molti dicono di voler cambiare app di messaggistica (resta da vedere, a conti fatti, chi lo farà davvero).

Premettendo che WhatsApp NON è un’app esemplare dal punto di vista della privacy (ma questo non è una novità: è sempre stata problematica da questo punto di vista), con i nuovi termini del mese prossimo in Europa non cambierà quasi nulla. Come mai? Grazie ai GDPR, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati introdotto dall’UE nel 2018. Così mentre nel resto del mondo gli utenti di WA a partire dal mese prossimo dovranno accettare la nuova realtà oppure rinunciare all’utilizzo dell’app, gli utenti europei risultano protetti. Anche la Svizzera, pur non facendo parte dell’UE, beneficia infatti dell’effetto dei GDPR, visto che WhatsApp opera per regioni geografiche (e la Svizzera fa parte della regione europea di WA).

Una dimostrazione che è possibile regolamentare il tema della protezione dei dati e che il regolamento voluto dall’UE è uno strumento utile per proteggere i consumatori.

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