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In Svizzera i periodici e i vestiti sono chiaramente più costosi che all’estero

Barometrodeiprezzi.ch: confronto dei prezzi ad aprile 2019 nei settori dei periodici e dei vestiti in vendita online

Differenze di prezzo esorbitanti fra Svizzera e paesi confinanti per giornali e riviste: un paniere di periodici identici costa in Svizzera tedesca più del 50.9% rispetto alla Germania. La differenza di prezzo in Svizzera romanda è in media del 56.5% in più rispetto alla Francia. In Ticino, i periodici costano mediamente più del doppio rispetto all’Italia (+ 127%). Ciò è stato ancora una volta dimostrato da un confronto di prezzo di 115 tra giornali e riviste, che l’ACSI con le sue consorelle Konsumentenschutz e FRC ha condotto ad aprile 2019. È stato esaminato anche il settore dell’abbigliamento in vendita online. In media, gli stessi abiti costano in Svizzera attorno al 25% di più che in Germania, Francia e Italia. La differenza di prezzo maggiore è stata riscontrata da Esprit, quella minore da H&M.

 

L’ACSI e le sue consorelle Konsumentenschutz e FRC hanno confrontato ad aprile 2019 i prezzi di 115 periodici venduti in Svizzera con quelli dei paesi limitrofi. Un paniere di giornali identici costa nel nostro paese in media 50.9% di più che in Germania. In Francia la differenza di prezzo è del 56.5% in meno, in Ticino le stesse pubblicazioni costano in media più del doppio che in Italia (+127.0%).

Nel confronto con l’Italia, si può notare come i periodici “Quattroruote” (+245.1%), “Abitare” (+199.1%) e “Marie Claire” (+173%) presentino la differenza di prezzo maggiore. Mentre la differenza di prezzo minore si è registrata per i periodici “Sole 24 ore” (+41.6%), “PC Professionale” (+72.8%), “Gente” (+77.0%) e “Panorama” (+77.0%).

In Ticino le pubblicazioni costano ben più del doppio, l’esempio di “Quattroruote” è eclatante.

La differenza di prezzo dei periodici è leggermente aumentata negli ultimi cinque anni: a giugno 2014, i periodici costavano in Svizzera in media il 49% di più rispetto che in Germania, la differenza di prezzo con la Francia era del 55% e del 124% con l’Italia.

In Svizzera i vestiti sono più costosi del 25% che in Germania, Francia e Italia, come dimostrato da un paragone dei prezzi di 150 prodotti delle catene Esprit, H&M, Mango, Vero Moda e Zara venduti online. Senza considerare l’IVA, le differenze di prezzo sarebbero chiaramente più evidenti, in quanto la Svizzera ha l’aliquota IVA minore dei quattro paesi considerati. Il “supplemento Svizzera” varia in modo diverso a dipendenza delle diverse catene: da H&M è “solo” del 16.7%, mentre da Esprit Svizzera, gli stessi vestiti costano il 32.1% di più rispetto ai paesi limitrofi. Nel mezzo si posizionano Vero Moda con un “supplemento Svizzera” del + 21.8%, Mango con +23.1% e Zara con + 28.4%.

La differenza di prezzo dei vestiti è, come per i periodici, relativamente stabile nel corso degli anni: tra il 2012 e il 2016 i vestiti in Svizzera (con un’eccezione) erano sempre tra il 24.7 e il 31.4 % più costosi che nei paesi confinanti.

“Queste differenze di prezzo restano importanti e ingiustificate – sottolinea Laura Regazzoni Meli, segretaria generale dell’ACSI. È ora che la politica adotti misure efficaci per mettere fine agli abusi delle imprese straniere che approfittano del potere d’acquisto dei consumatori svizzeri.” Secondo le analisi del sorvegliante dei prezzi e dell’associazione del commercio al dettaglio, questi scarti non sono dovuti al costo del lavoro.

I risultati dettagliati si trovano nella scheda informativa e sul sito www.barometrodeiprezzi.ch.

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