Buono a sapersi Diritti del consumatore Internet Telefonia

Quanti dati saccheggiano le tue app?

Uno studio condotto in Norvegia con la collaborazione di una decina di organizzazioni di difesa dei consumatori fra le quali la Fédération Romande des Consommateurs (FRC) dimostra che i dati degli utenti sono raccolti e rivenduti a terzi senza consenso. La FRC ha interpellato l’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza.

Norwegian Consumer Council, un’organizzazione norvegese di difesa dei consumatori, ha da poco pubblicato i risultati di uno studio dettagliato condotto in collaborazione con diverse altre organizzazioni fra le quali la romanda FRC. L’inchiesta ha messo sotto la lente in particolare alcune app come Tinder, Grindr, Clue e OkCupid e ha dimostrato che queste ultime raccolgono una grande quantità di dati che ci riguardano e li rivendono a terzi in maniera illegale.

“Se molti consumatori europei e svizzeri temevano che diverse app installate sul loro smartphone si comportassero in maniera indiscreta, ne hanno oggi la certezza”, afferma la FRC. L’inchiesta, intitolata “Out of Control” (Fuori controllo), mette in luce il ruolo di entità sconosciute ai più che acquisiscono i nostri dati e li usano per costruire dei profili precisi sulle nostre abitudini, sui nostri interessi e sui nostri comportamenti. Oltre alla pubblicità mirata, questa mole di dati può in seguito essere utilizzata anche per fini più inquietanti.

Secondo la FRC, i problemi riscontrati con le applicazioni prese in esame rappresentano soltanto la punta dell’iceberg di un fenomeno diffuso. Il singolo consumatore può in realtà fare poco per tutelarsi, al di là della rinuncia completa: ma ormai sono sempre più numerose le applicazioni installate sugli smartphone della grande maggioranza dei consumatori. Ecco che quindi, secondo la FRC, sta alle autorità il compito di portare ordine in un mercato al momento piuttosto selvaggio.

QUI i dettagli dell’inchiesta e QUI un articolo di Le Temps.